
Con una top list di etichette italiane, Decanto partecipa alla terza edizione di “Pompeii, dell’Antichità della Vitae del Vino e del Cibo” in programma il 7 e l’8 settembre 2025 nel suggestivo Parco Archeologico di Pompei, riconosciuto sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO. In attesa della pubblicazione dell’edizione 2026 della guida, il gruppo editoriale indipendente dedicato alla valorizzazione della cultura del vino, porterà in degustazione una collettiva di vini rappresentanti la viticoltura italiana di qualità, accuratamente selezionati per valorizzare territori, vignaioli e produzioni autoctone che meglio incarnano l’identità e l’eccellenza del vino italiano. Con la partecipazione a Pompei, Decanto rafforza la sua identità di osservatorio culturale sul vino italiano, e rafforza il suo impegno a restituire al vino il suo valore di patrimonio storico, sociale e territoriale presentando una pregiata selezione di vini di 15 cantine La Source (Valle d’Aosta), Verha Wines – Elena Fucci (Basilicata), Tommaso Bussola (Veneto), Valentino Butussi (Friuli Venezia Giulia), Ippolito 1845 (Calabria), Cascina Giovinale (Piemonte), Armando Coppola (Campania), Vezzoso (Campania), Guerritore (Campania), Marisa Cuomo (Campania), Torricino (Campania), Bruno Franco (Piemonte), Vignaioli del Morellino di Scansano (Toscana), Tenuta Le Quinte (Lazio), Feudi Crocifissi (Campania). La partecipazione di Decanto, dunque, si unisce perfettamente agli obiettivi dell’evento “Pompeii, dell’Antichità della Vitae del Vino e del Cibo”, format che intreccia passato, unendo archeologia, antropologia e degustazioni per riscoprire il ruolo centrale del vino nel Mediterraneo nel dialogo tra popoli, insieme alle oltre 40 aziende presenti alla manifestazione. Una due giorni che si presenta come un vero e proprio mosaico culturale e mette in unione storia, geopolitica, ricerca scientifica e archeologica per restituire al vino il suo valore identitario e storico, lontano dalle logiche riduttive del mero consumo. Con la stessa intenzione, Decanto si allinea perfettamente alla manifestazione e continua a promuovere la sua mission editoriale dando voce a ciò che spesso resta invisibile: storie, legami e valori che fanno del vino un patrimonio culturale in un contesto archeologico come Pompei, sito dall’alto valore storico e simbolico e luogo preposto a riaffermare il vino come elemento identitario e ponte tra popoli in un viaggio nel tempo e nei calici: dalle vigne antiche fino ai confronti con i Paesi che, insieme all’Italia, hanno scritto la storia del vino – Georgia, Armenia, Moldavia e Turchia – senza dimenticare le grandi regioni vitivinicole italiane come Toscana, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia e Campania.