Il 1° dicembre a Villa Fiorentino, Sorrento, la mostra “Giuseppe Ercolano e i maestri del Presepe”.

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Nella Foto l’artista Giuseppe Ercolano con i maestri presepiali lombardi

 In vetrina presepi in stile ‘700 partenopeo ed un inedito paesaggio dedicato alla favola di Pinocchio

Tra le tante iniziative del Natale sorrentino, salta agli occhi la mostra, che si inaugura il 1° dicembre a Villa Fiorentino, con un intervento musicale di Peppe Barra, dedicata a “Giuseppe Ercolano e i Maestri del Presepe”. Un evento che celebra i 25anni di attività del noto maestro di Meta e nello stesso tempo, come un ponte che attraversa il tempo e lo spazio, mette insieme culture e linguaggi diversi in nome del presepe, ideato per la prima volta intorno al 1220 da San Francesco a Greggio.

il maestro Giuseppe Ercolano

E come allora il presepe continua ad essere l’essenza della rappresentazione della natività, calata, però nelle varie epoche che gli hanno dedicato tanto spazio; come il ‘700 napoletano che ha lanciato un suo stile che resiste dopo oltre tre secoli. Anzi è proprio questo stile, interpretato magistralmente dal maestro Ercolano che da scultore di talento costruisce anche le statuine, che continua a mietere successi Natale dopo Natale. Come quello del Natale scorso a Tremezzina, nel centro del lago di Como, dove ha meravigliato con le sue opere presepiali che erano inserite in un contesto di incontro con altre tradizioni sull’arte di costruire questi piccoli capolavori. Così sull’onda del successo di Tremezzina il maestro Ercolano ha voluto riprodurre quell’esperienza nella sua terra curando personalmente la mostra di Villa Fiorentino che sarà visitabile fino al 18 gennaio 2026. La mostra avrà come protagonisti principali i presepi stile ‘700 partenopeo che testimoniano l’eredità artistica nata in quell’epoca e la capacità dei maestri contemporanei, come Giuseppe Ercolano, di rinnovarla pur mantenendo intatte le tecniche tradizionali della scuola partenopea: figure modellate a mano, abiti in stoffa, ambientazioni scenografiche e dettagli minuziosi. Poi ci saranno quelli di alcuni maestri lombardi, tra cui Antonio Pigozzi, prestigioso presepista internazionale. E in questa mostra corale unita da fede e tradizione, sacro e profano, arte e voglia di comunicare messaggi di speranza, spicca il presepe, dei maestri lombardi, dedicato alla favola di Pinocchio. Un pinocchio riletto attraverso le pagine di “Contro Mastro Ciliegia” del cardinale Biffi che dona a Pinocchio una luce prodigiosa, con una rilettura teologica che paragona la favola di Collodi alle sacre scritture.  E come nelle sacre scritture con la natività inizia il percorso del Messia che venuto per riscattare l’umanità dal peccato, così Pinocchio diventa il simbolo del riscatto possibile per ogn’uno di noi.  Insomma, come spiega lo stesso Ercolano: “Un modo unico, emozionante e contemporaneo di narrare la Natività attraverso un simbolo letterario che continua a parlare al cuore di tutti”. Poi ci sarà una sezione dedicata ai presepi di carta, provenienti da mezzo mondo, che mette in luce un’antichissima tradizione visiva che unisce tecnica, immaginazione, narrazione e colore. Infine, chiude il percorso della mostra il presepe dipinto del Maestro Ercolano, opera del prof. Giacomo Palladino, che suona come un omaggio unico all’artista curatore di tutto il particolare e suggestivo evento.