Via Ripuaria viene restituita ai cittadini

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Via Ripuaria
Via Ripuaria

Pompei restituisce ai suoi cittadini via Ripuaria. Quella strada in cui persero la vita Nunzia Cascone e Anna Ruggirello nel tragico incidente dello scorso 21 Novembre 2013. Da qui l’ assoluta necessità di mettere in sicurezza la strada che oramai era definita “la strada della morte”, per l’ incuria in cui versava da circa 20 anni.
L’ importante arteria viaria da circa due mesi era percorribile in un solo senso di circolazione, per i lavori di rifacimento del manto stradale, dei marciapiedi, dei guardrail e le opportune messe in sicurezza.
La cosa, però, da tempo, indispettiva i cittadini e soprattutto i commercianti. Ma, dalla scorsa mattina del 22 Dicembre, la strada è di nuovo aperta alla viabilità in entrambi i sensi di circolazione.
Al sopralluogo che ne precedeva l’ apertura erano presenti, il vicesindaco Pietro Orsineri, il comandante della polizia locale Gaetano Petrocelli, i consiglieri De Gennaro Raffaele e Angelo Calabrese, e l’ ingegnere Giuseppe Sabini addetto ai lavori.

Come prevedeva il protocollo, il lavoro è stato consegnato nei limiti dei tempi fissati.
“Non abbiamo voluto inaugurare, con festeggiamenti, l’ apertura della strada nel rispetto delle due vittime che persero la vita nel terribile incidente di circa due anni fa. Quello che mi auguro è che non accadano più tragedie del genere. Abbiamo portato a termine i lavori in tempi di record, perchè questa era una delle priorità di cui Pompei non poteva fare, assolutamente, a meno. Spero, stavolta, che i cittadini abbiano cura della strada e non la inquinino con rifiuti, come è stato fatto fino ad oggi”, questo è il monito dell’assessore ai lavori pubblici, Santa Cascone.

Via Ripuaria
Via Ripuaria

Il Vicesindaco Pietro Orsineri, poi, insieme all’ Assessore Santa Cascone, ha predisposto il montaggio di autovelox mobili per limitare la velocità in quel tratto di strada a 40 km/h , inizialmente in via sperimentale per poi passare al montaggio di quelli fissi.

Una strada che porta con sé ferite insanabili. Oggi, si spera, che queste ferite possano essere il punto di partenza per una viabilità più sicura.