Grillo si è fermato a Quarto

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Cristo si è fermato ad Eboli, Casaleggio e Grillo a Quarto ?

Il “Caso Quarto” rischia di sconvolgere su scala nazionale il Movimento 5 Stelle. L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia è ormai esplosa come una bomba sul Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. E sebbene il sindaco “grillino” eletto appena sei mesi fa, Rosa Capuozzo, secondo l’ipotesi investigativa sarebbe stata oggetto di pressioni e minacce (dunque parte lesa), l’imbarazzo all’interno del Movimento è stato inevitabile.
Quarto,  territorio a due passi dalla periferia occidentale di Napoli, non è un posto qualunque: nel 2013 l’amministrazione comunale è stata già sciolta per accertate infiltrazioni e condizionamenti camorristici.
Nella relazione del Ministero dell’Interno, alla base della procedura di scioglimento, c’era soprattutto il tentativo dei clan di condizionare le scelte urbanistiche del Municipio. Dunque anche la nuova indagine della procura non è certo un fulmine a ciel sereno.
L’inchiesta della Dda, ora, verte sul tentativo di condizionare il primo cittadino appena eletto nel Comune di circa 40mila abitanti, la cui popolazione è esplosa negli anni ’80 e ’90.

Proprio sul boom edilizio e sugli sconvolgimenti urbanistici si basa la nuova ipotesi di connection politica-malaffare-camorra.
Gli ingredienti ci sono tutti per mettere in allerta un politico medio, figuriamoci chi come Casaleggio e Grillo professano da anni che l’onestà andrà di moda e che a Quarto hanno visto i loro supporter campani conquistare il primo Comune nella seconda Regione d’Italia. Conquista arrivata peraltro con un boom elettorale che avrebbe dovuto alimentare qualche sospetto: il sindaco al secondo turno ha raggiunto circa il 70% dei consensi (appena il 40% al primo turno).
Ma in tutti questi mesi i pentastellati non hanno acceso i riflettori, non hanno lanciato allarmi, anzi. Se non fosse stato per la nuova inchiesta della Dda che ha coinvolto già un loro eletto al Consiglio comunale (che subito il M5S ha espulso) il “caso Quarto” sarebbe rimasto sotto traccia, confinato nelle diatribe politiche locali, negli scontri degli interessi sul territorio. Si può per ora concludere, salvo nuove sorprese, che nessuno è senza peccato, sopratutto in politica, e quanto avvenuto nel popoloso Comune flegreo dimostra come il Movimento 5 Stelle abbia perso una buona quota della sua verginità, etica e politica. Per farla breve Cristo si fermo ad Eboli, Grillo e Casaleggio rischiano di arenarsi a Quarto…