A Napoli la prima banca di bioimmagini in Italia

Pubblicità

Al Sabato delle Idee è stata lanciata la proposta di Marco Salvatore, direttore scientifico dell’Istituto SDN,  di istituire a Napoli la prima Banca italiana delle bioimmagini. “Il Sabato delle Idee” è un’iniziativa ideata nel 2009 dalla Fondazione SDN e dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli con l’obiettivo di far sorgere a Napoli nuovi spazi di discussione e di “risvegliare” la riflessione ma soprattutto la produzione di nuove idee nella società civile e nella classe dirigente nazionale, partendo da Napoli. Quella lanciata dal direttore scientifico dell’Istituto SDN, sabato 30 gennaio, nella giornata inaugurale del Sabato delle Idee 2016, più che un’idea è già una prospettiva concreta che può svilupparsi in seno al progetto NAPLAB presentato dall’Istituto SDN in anteprima proprio sabato scorso. NAPLAB – NeuroAnatomy and image Processing LABoratory nasce a Napoli all’Istituto SDN con lo scopo di riunire le diverse competenze tecnologiche relative al settore dell’imaging diagnostico mettendole al servizio delle esigenze clinico-scientificheUna grande novità quella del lavoro che svolgerà NAP LAB che porterà immediatamente importanti benefici per i pazienti come la minimizzazione dei tempi di acquisizione delle immagini e dei rischi del paziente, la quantificazione di parametri anatomo-funzionali a partire dal segnale di imaging per la definizione di biomarcatori specifici per le diverse patologie e lo sviluppo di metodi di elaborazione e di analisi di neuroimmagini orientati alla caratterizzazione del cervello umano in termini di connettività funzionale, metabolica e strutturale.

Di estrema importanza per arginare la fuga dei cervelli napoletani, in seno alla stessa discussione di sabato, l’appello di Lucio Pastore, docente di biologia molecolare clinica all’Università Federico II e principal investigator del CEINGE, “La nostra speranza è quella di realizzare in Italia, possibilmente a Napoli, proprio al CEINGE, il nostro progetto ma per farlo occorrono quegli investimenti sulla sperimentazione che in altri Paesi come la Francia sia le istituzioni pubbliche che le aziende private sono già pronte a fare”. Il CEINGE è una start up vincitrice di recente (tra i tanti riconoscimenti) del Premio Francia Innovazione con il PEGVax, con un progetto di generazione di vaccini antitumorali basati su vettori adenovirali chimicamente modificati. Un progetto che proprio le aziende francesi vorrebbero già “scippare” all’Italia con allettanti offerte presentate al gruppo dei ricercatori del CEINGE. Un grido d’allarme che potrebbe avere una risposta concreta proprio dalla Regione Campania, rappresentata al Sabato delle Idee dal vicepresidente della Giunta regionale, Amedeo Lepore, che ha evidenziato come “i centri di ricerca più importanti della Campania come il CEINGE dovrebbero entrare a far parte in maniera strutturale della politica industriale regionale”. Sarebbe una buona idea da mettere in pratica quanto prima per evitare di perdere altri giovani cervelli del Sud.