Alloggi fantasma di Striano: le idee di riqualificazione dividono maggioranza e opposizione

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Gli “immobili fantasma” di Striano, quelli della ex area 219 finiti persino su Striscia la Notizia, sono stati l’oggetto dell’assemblea tenutasi nell’aula consiliare di Striano qualche giorno fa. E l’incontro ha fatto registrare, ancora una volta, divisioni e polemiche tra maggioranza e opposizione: toni vivaci e accuse reciproche non sono mancati. 219,assemblea,strianoL’ Amministrazione guidata da Aristide Rendina ha incontrato la società civile per cercare una soluzione comune al problema che da 30 anni attanaglia la cittadina vesuviana. Gli edifici mai utilizzati della ex area 219, non solo rappresentano uno degli esempi più lampanti di spreco di denaro pubblico della zona, ma nel corso degli anni sono divenuti fatiscenti e posto di incontri pericolosi. Ad apertura del il dibattito vi è stata la relazione redatta dalla Consulta composta da tutti i gruppi consiliari del Comune di Striano, costituita nel Marzo 2015 ed incaricata di prendere atto dello stato strutturale dei luoghi. A seguire ci sono stati gli interventi degli amministratori, dei rappresentanti poli219,assemblea,strianotici e di vari professionisti della città. La volontà tassativa dell’amministrazione è quella di far rimanere l’area di proprietà del Comune, infatti precedentemente al sindaco Rendina, si era proposto anche di alienare la zona, perché l’opera, diventata negli scorsi anni di proprietà del Comune comporterebbe dei costi troppo elevati per la sua riqualificazione. Per scongiurare tale estrema soluzione, l’amministrazione ha dichiarato di avere intenzione di mettersi subito al lavoro per cercare fondi sovracomunali e incaricare l’Università Federico II di Napoli di stilare un progetto che finalmente possa restituire l’area ex 219 ai cittadini. Ma gli esponenti della minoranza non hanno lesinato critiche, anche feroci, al comportamento dell’esecutivo guidato da Rendina. Per Luigi Gatti di Idea Comune, “si tratta solo di un’inutile corsa ad esibire l’idea di riqualificazione più bella, senza soluzioni davvero concrete e, soprattutto, senza un’idea di paese, che può arrivare soltanto dal Puc. La verità è che questa amministrazione deve fare i conti con un alto tasso di impopolarità: i toni e gli approcci con alcuni membri della maggioranza sono irruenti e fastidiosi”. Ci va giù duro anche l’ex sindaco Antonio Del Giudice: “Nel precedente mandato da me gestito era stato avviato un percorso di alienazione dell’area, valutata circa 6 milioni di euro. Ora siamo all’immobilismo: si fanno riunioni ed assemblee senza giungere a soluzioni”. Ma il sindaco Rendina insiste: “Il percorso condiviso è il migliore possibile, mai nessuno prima di noi aveva affrontato la questione con la reale volontà di risolvere il problema”.219,assemblea,striano219,assemblea,striano