Zootropolis: la rivoluzione del mondo animale

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La storia di per se non è originalissima: quella di pregiudizi e di limiti oggettivi che una volta superati permettono di avverare i proprio sogni o permettono semplicemente al personaggio di essere una persona (in questo caso è più indicato dire animale) migliore.
Qui la protagonista è Judy, una coniglietta che vive in un mondo in cui, dopo anni di evoluzione, predatori e prede riescono a coesistere in equilibrio e sintonia, o così sembra. Il suo sogno è quello di essere il primo coniglio nella storia ad indossare la divisa di poliziotto. Una volta superate estenuanti prove e le paure dei suoi genitori che non vedono nel poliziotto un lavoro adatto a lei, o meglio ai conigli in genere Judy diventerà un’agente operativo a Zootropolis, la città in cui “chiunque può essere quello che vuole”. Qui tuttavia si renderà conto che la realtà è molto diversa da quella che si aspettava: per quanto l’evoluzione abbia fatto effettivamente passi da gigante, tanto da permettere alle prede di non temere per la propria vita in presenza dei predatori, ogni occasione è buona per ricordare come effettivamente ai predatori sono destinati posti di rilievo nella scala sociale mentre alle prede non restano che ruoli più marginali da ricoprire.
A Zootropolis i pregiudizi su una coniglietta poliziotto sono tanti e forti ed anche qui la protagonista avrà tanto da dimostrare. Sarà in buona compagnia: farà ben presto la conoscenza di Nick, una volpe che vive alla giornata con piccole truffe e che sarà soggetta, a causa della furbizia propria della sua razza, ad un non tanto velato disprezzo. Nick sarà infatti la prima conoscenza di Judy: le sarà molto utile quando riuscirà a conquistare la possibilità di indagare sulla scomparsa di 14 mammiferi, tutti predatori.
Nick naturalmente non ha nessun interesse a lavorare per un poliziotto, ma messo alle strette non potrà tirarsi indietro. Durante le indagini, che porteranno a risultati imprevedibili, si consoliderà un rapporto di amicizia molto forte e profondo.
Dall’inizio il film è un’escalation di gag e battute, che non danno modo di annoiarsi.
Come si può infatti resistere all’esasperazione della protagonista di fronte ad una motorizzazione che ha come impiegati solo bradipi, la cui lentezza atavica viene ulteriormente accentuata da un dispettoso Nick?
Per quanto possa sembrare blasfema, non si può che ridere della parodia del Padrino di Marlon Brando, ridotto a piccolo animaletto della Savana, tanto potente quanto minuscolo, arrabbiato per un vecchio imbroglio di Nick ai suoi danni.
Ma non è questo l’unico motivo per cui Zootropolis merita di essere visto. Infatti non si può che premiare il modo in cui gli argomenti di amicizia, fedeltà ed identità vengono trattati in un film che sembra adatto a tutti.

Il film si gode meglio al Multisala Eliseo di Poggiomarino