Migliaia di pellegrini a Madonna dell’Arco lunedi’ in albis ricco di fede e tradizione

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fujenti

La Pasqua ed in particolare il Lunedì in Albis ancora una volta sono stati caratterizzati dal fenomeno dei battenti e dalla grande Fede che muove un numero sempre maggiore di persone in tutta la Campania ed oltre, portandoli per amore verso la Madonna dell’Arco a raggiungere il Santuario, luogo in cui è custodita l’effige del miracolo del lunedì in albis del 1450. Il significato religioso del famoso pellegrinaggio oggetto di studi e pubblicazioni, che hanno portato il Santuario all’attenzione di tutto il mondo, è in tutta la “realtà di vita spirituale” che ruota intorno ad esso: i voti che i fedeli fanno alla Madonna dell’Arco per le Grazie ricevute. E il voto più antico e attuale è la promessa alla Madonna di raggiungere a piedi il Suo Santuario, ogni lunedì in albis, per pregarLa e ringraziarLa o chiedere il Suo intervento miracoloso.

Meta continua di fedeli in quanto è sede della Porta Santa del Giubileo della Misericordia, fin dalle ore 17 di domenica scorsa tutto il complesso sistema organizzativo messo in essere dai Padri Domenicani intorno al Santuario è stato operativo e dalle ore 3 del mattino di lunedì le porte sono state aperte ai battenti, al loro seguito di fedeli, ai turisti. Migliaia di persone hanno affollato le strade che portano al Santuario, presidiate dai Carabinieri e P.M., attendendo insieme alle lunghe colonne di battenti, con toselli e bandiere, provenienti in particolare dai paesi campani, puntualmente ed efficacemente assistiti dalla Protezione Civile e Croce Rossa, nonché da uno staff medico pronto a soccorrere i fedeli colti da malori.

Il grande pellegrinaggio dei Battenti del Lunedì in Albis è stato soprattutto penitenziale, i toselli e le bande musicali che li accompagnavano sono restati fuori dal Santuario, ove invece, ad intervalli prestabiliti e con ordine, sono entrate distinte “paranze” di Battenti, taluni in piedi scalzi, altri in ginocchio, altri strisciando a terra, per portarsi dinanzi all’immagine della Madonna per pregare, lodare e ringraziare.

L’evento è tra quelli più attesi di Sant’Anastasia, della frazione M. Arco e del Parco Nazionale del Vesuvio. Il pellegrinaggio/processione del Lunedì in Albis è preceduto da una lunga fase preparatoria di tutte le paranze che ha inizio il giorno di Sant’Antonio. I battenti o, con il termine dialettale, “fujenti” (coloro che scappano) in divisa bianca, con una fascia azzurra a tracolla ed una rossa ai fianchi, riportano alla mente il miracolo del quadro della Vergine, sita in un’edicola in contrada Arco, che nel lunedì in albis del 1450 sanguinò a seguito di una palla-maglio scagliata sulla guancia sinistra da un giocatore adirato. Il sangue vivo che sgorgò, seguito da una serie innumerevole di Grazie e miracoli, ha portato il Santuario costruito intorno a quell’edicola alla fama attuale nel mondo.

“Ringrazio principalmente i Carabinieri, agli ordini del capitano Angeloni, le Protezioni Civili di Somma Vesuviana, Cercola, Massa di Somma, Pomigliano, San Vitaliano e Sant’Anastasia, la Croce Rossa di Pollena e Sant’Anastasia coordinata dal Capo Nucleo P.C. Filippo Fragliasso e – dice l’assessore al ramo Fernando De Simone – tutti quanti volontariamente hanno assicurato un pregevole servizio durante l’evento dei battenti”.

“Sono stati giorni di festa pieni di eventi religiosi, tra cui la processione del venerdì Santo, che hanno caratterizzato la nostra cittadella mariana – afferma il sindaco Lello Abete – e fatto vivere il paese da migliaia di cittadini e turisti. Sono soddisfatto perché tutto ha funzionato alla perfezione nonostante le grandi difficoltà che comporta un evento così partecipato e nonostante l’esigua presenza di Forze dell’Ordine, che aspettavamo più massiccia. Abbiamo dato, come Amministrazione, un buon supporto ai Padri Domenicani, anche dal punto di vista dell’accoglienza in paese e del suo decoro urbano”.