Pompei, bocciata la tassa di soggiorno 2016 dal Ministero delle Finanze: delibera inefficace

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Altra brutta stangata per l’amministrazione comunale. Stavolta nel mirino la tanto attesa tassa di soggiorno, momentaneamente “bocciata” per l’anno 2016. Il responso risale allo scorso 4 marzo, ed arriva direttamente  dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Una nota inviata al comune che ha dell’amaro, soprattutto per esercenti ed albergatori della città mariana che ci avevano riposto le proprie speranze, oramai già distrutte. Per tutto l’anno 2016 sarà inefficace la delibera consiliare del 22 dicembre 2015 che ha istituito l’imposta.

GLI INTERVENTI.
Maria Padulosi. Diversi i dibattiti politici sulla questione, ma il confronto più forte è stato quello tra la consigliera d’opposizione Maria Padulosi ed il consigliere di maggioranza Alfonso Conforti.  Un confronto che, ad oggi, avrebbe dato ragione alla consigliera Padulosi: “Quello che mi colpisce più di tutto è l’assoluto silenzio e la mancata comunicazione della nota ministeriale sulla situazione della tassa di soggiorno, ritenuta inefficace per tutto il 2016 – spiega la consigliera Padulosi -. Tra l’altro è una cosa che, personalmente, avevo già predetto. Ho sollevato, infatti, questa problematica tempo fa, e non sono nemmeno stata informata quando è sopraggiunta la risposta del Ministero, percependo la notizia soltanto 10 giorno dopo. Non è la prima volta che si fanno mancare alla città le informazioni sull’evoluzione di attività scelte e fatti”.

Alessandro Di Paolo. Ad intervenire sulla questione è anche l’associazione Ascom, che con il suo presidente Alessandro Di Paolo ha dichiarato: “Abbiamo più volte detto che l’introduzione di una tassazione sul territorio, specialmente in ambito turistico, deve individuare il turismo nella sua complessità e non semplicemente con le varie tasse, come questa. Bisogna dare uno sguardo complessivo, perché se è vero che in qualche modo servono delle risorse, è anche vero che bisognerebbe creare, almeno, una progettualità che possa permettere un rilancio commerciale positivo per la città – continua, poi, il presidente Di Paolo – Il rischio è che questa imposta pagata direttamente dal turista, possa ripercuotersi indirettamente sulle attività imprenditoriali locali. Cogliamo l’occasione, quindi, con questo blocco della tassa di soggiorno, per chiedere un concreto confronto per una programmazione del piano turistico adeguata”.

Alfonso Conforti. Anche il consigliere di maggioranza Alfonso Conforti, sulla questione chiarisce:  “Non si tratta di chi ha avuto ragione e chi ha avuto torto. E’ una ‘delusione’ che riguarda tutti. Avevamo approvato la delibera il 22 dicembre. E’ chiaro che, se poi il 28 dicembre viene approvata la legge di stabilità che stabilisce diverse cose in contrasto con la tassa di soggiorno, siamo stati costretti a rimandare il tutto al prossimo anno. Avevamo anche preparato tutto per inserire nel bilancio  preventivo tale tassa, ma anche in questo, ovviamente, ci siamo fermati. La risposta al quesito inviato dal dirigente dell’ufficio ragioneria al Ministero delle Finanze, per capire se questa tassa di scopo possa essere inserita, è stata negativa. L’imposta avrebbe portato un introito nelle casse comunali di circa 250 mila euro annui e nessun riscontro negativo sui cittadini. Soldi che sarebbero stati investiti, senz’altro, per eventi e manifestazioni. Saremo, ancora una volta, costretti a far riferimento al bilancio comunale per recepire le cifre da mettere a disposizione della città”.