Il San Carlo a Ottaviano: furore delle Voci Bianche

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Da destra Pasquale Maddaluno, Stefania Rinaldi, Elena Palazzi, Luigi del Prete, Marilina Perna

“Non occorre che siate intonati o che sappiate cantare per venire al coro, basta che mi accenniate ‘Tanti auguri a te’, il resto del lavoro lo facciamo noi” sono le famose parole dell’illustre musicista Stefania Rinaldi. Il 27 maggio si è tenuto il concerto del Coro delle Voci Bianche del Teatro San Carlo nella Chiesa di San Michele a Ottaviano (cfr. articolo del 19 maggio). Alla presenza di circa settecento bambini provenienti dalle classi di tutti gli Istituti Comprensivi del paese, la chiesa era gremita di volti incantati davanti alla Grande Musica. Perché è da lì che si comincia con l’educazione al Bello, dai piccoli: ne è a conoscenza l’assessore alle Politiche giovanili Marilina Perna, grazie alla quale è stato possibile portare a segno l’organizzazione, e il Direttore del Coro Stefania Rinaldi, versatile intrattenitrice di tutti i bambini nel corso dello spettacolo: un vero schiaffo alle varie Clerici da strapazzo che invece dei bambini si servono soltanto come strumento e non come risorse da coltivare. Come hanno affermato il pianista Luigi del Prete e il contrabbassista Pasquale Maddaluno, siamo riusciti a ricreare quell’atmosfera di gioco che impregna il Teatro, da cui si esce rinnovati e arricchiti. Perché nel Coro si impara prima di tutto a crescere rimanendo bambini, si coltiva uno stupore, una meraviglia che poi nel corso della vita, saranno o non saranno cantanti e teatranti, i bambini ritorneranno sempre nei momenti in cui meno ce lo si aspetta; quando le storie della Bohème di Tosca, delle opere per ragazzi come Il piccolo spazzacamino di Britten o Al lupo al lupo di Panariello con le favole di Esopo, entrano a far parte del panorama personale quotidiano. Si ha l’occasione di crescere con altri bambini, di conoscere artisti, di fare trasferte in altri teatri di altre città, di avere gli applausi del pubblico ed emozionare gli altri è un’emozione inedita che riempie il cuore. Ma soprattutto la possibilità, attraverso la musica, di scoprire sé stessi; di capire chi si è, la grande funzione dell’arte; di sviluppare un’identità che costituirà un patrimonio interiore sempre e dovunque. E’ dimostrato insomma da seri studi che la sensibilità al mondo e alla musica si sviluppa da bambini e quale maniera migliore di stare in un teatro in cui ad ogni angolo, passeggiando per i corridoi o da una finestrella di camerino, si sentono da una parte i cantanti e i vocalizzi, poi l’orchestra, gli strumenti, la recitazione, il mistero e il divertimento del dietro le quinte. E’ un mondo di favola continua, che porta poi tutti i suoi frutti nella realtà. Presenti anche i ragazzi più grandi dei Sancarlini (dai diciotto anni in su), il Coro ha aperto con l’eclettica Little Jazz Mass di Bob Chilcott per poi aprire a versioni riarrangiate di Funiculi’ funiculà e Marechiaro, Moon River da Colazione da Tiffany. Grandi applausi a ogni pezzo, con la standing ovation finale del Nessun Dorma. “Venite al San Carlo, il teatro più bello del mondo”, ha ripetuto varie volte la Rinaldi riprendendo la frase di Stendhal dietro i biglietti con i bandi di partecipazione al coro. E tutti ci auguriamo che questa trasferta diventi appuntamento fisso.

Scarica qui i bandi di partecipazione alle selezioni del Coro (scadenza a luglio):

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