Pompei, scavi: 8 lavoratori licenziati in protesta – IL VIDEO –

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Otto lavoratori licenziati dalla società Security (società in subappalto con la Project Automation addetta alla manutenzione degli scavi archeologici, che sta per essere sostituita con una nuova società vincitrice della gara d’appalto), e che, ieri mattina, hanno inscenato la protesta proprio difronte all’entrata scavi di Porta Marina. A riunirsi, nell’occasione, il sindacato U.S.B. (Unione Sindacato di Base), che, assieme agli 8 ex lavoratori hanno chiesto da subito un confronto con il Soprintendente generale Massimo Osanna. Nella fattispecie si trattano di ex dipendenti che, da circa 16 anni e fino a pochi giorni fa’, hanno prestato servizio all’interno del sito archeologico. Otto famiglie, abbandonate al proprio destino, che rivendicano un unico diritto: il lavoro. Ad assistere alla protesta il mondo intero, quello che, quotidianamente e costantemente, è di passaggio proprio in quella zona.  Il traffico è in tilt. La folla attorno si accalca. Qualche turista riprende la scena sorridendo senza conoscere, evidentemente, i retroscena e la dietrologia di tutto ciò. Un tentativo forse eccessivo, sì. Ma che di certo ha lasciato intendere bene la disperazione che si nasconde dietro quegli occhi e quei volti che alternano la rabbia al dispiacere. Per il momento, però, gli otto lavoratori sono riusciti ad ottenere un incontro con il Soprintendente Osanna oggi alle 12, e sperano in un esito positivo. In caso contrario, hanno già fatto sapere che non si tireranno indietro e continueranno imperterriti nelle proteste. Intanto la società Project Automation ha fatto sapere che se non le saranno pagati alcuni insoluti dalla Soprintendenza (che attualmente ammontano a circa 600 mila euro), non potranno permettersi di riassumere i lavoratori licenziati.