Poggiomarino, le “punture di spillo” del primo consiglio comunale

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Pochi in giacca, pochissimi in cravatta (due, per la precisione) e zero polemiche, se si fa eccezione per una reprimenda del sindaco Leo Annunziata al Movimento Cinque Stelle, reo di aver attaccato la nuova giunta (la vicenda della de-istituzionalizzazione del Carnevale merita un approfondimento a parte). Il primo consiglio comunale a Poggiomarino scivola via tranquillo e quasi senza solennità, ma due o tre situazioni possono essere lette come un minuscolo campanello d’allarme: punture di spillo,  che almeno hanno contribuito a rendere meno noiosa l’assemblea. Per tre volte, infatti, qualcuno ha votato in un modo del tutto inaspettato, quasi a voler sparigliare le carte: una volta lo ha fatto Roberto Giugliano, altre due volte si è trattato di un voto segreto e, pertanto, si possono fare solo supposizioni. Tutto è ruotato intorno all’elezione del presidente del consiglio comunale: il consigliere anziano Michele Cangianiello si appresta a gestire la votazione, ma Franco Carillo della minoranza chiede dieci minuti di sospensione per discutere dell’argomento. Quelli della maggioranza storcono il naso: hanno già deciso, la presidenza va a Gerardo Aliberti, che bisogno c’è di sospendere? Si mette comunque ai voti la proposta e Roberto Giugliano si astiene: un piccolo brivido, nulla più. Nulla che non si possa gestire. Si passa al voto: Gerardo Aliberti viene eletto presidente del consiglio comunale, come nelle previsioni, e Mariangela Nappo è la vice. Ma in entrambi i casi dall’urna escono voti a Michele Cangianiello, il campione di preferenze. Si è votato da solo? Lo ha votato qualcuno della minoranza? O piuttosto è un’altra puntura di spillo proveniente dalla maggioranza, simile a quella di Roberto Giugliano quando si è astenuto? Di certo, Gerardo Aliberti (e successivamente Mariangela Nappo) ha tenuto un discorso politicamente corretto, semplice ma di alto profilo istituzionale: ci ha poi pensato Marcello Nappo a bacchettare la ciurma di centrosinistra, sottolineando la mancata condivisione della scelta del presidente dell’assemblea e del suo vice. Poi, Leo Annunziata ha emulato il suo mentore Vincenzo De Luca e si è divertito a blandire i pentastellati, che in questi giorni hanno diffuso un comunicato stampa col quale esprimevano, con una certa ironia, dubbi e perplessità sulle competenze degli assessori: “A Poggiomarino si pratica il primato della politica, non quello delle competenze. Il vero male di questa società è lo specialismo”, ha spiegato il sindaco, promettendo un seminario in biblioteca sull’argomento “visto che – ha evidenziato Annunziata non senza malizia – i Cinque Stelle non sono entrati in consiglio comunale”