A Poggiomarino va in scena la diaspora dei Cugini di Campagna. E arrivano i carabinieri

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Nick Luciani proprio non se lo aspettava: il concerto era andato bene, la gente lo aveva acclamato, lui aveva fatto tanti selfie. I “Cangianielli”, rione di Poggiomarino che aveva organizzato la festa dell’Assunta, si era rivelato un posto caloroso. Non si aspettava, l’ex solista dei “Cugini di Campagna”, di trovarsi i carabinieri sotto al palco, pronto a identificarlo e a notificargli una diffida. O forse sì, se lo aspettava. Si, perché lui il nome “Cugini di Campagna” non può usarlo: davanti ad un notaio si è accordato col suo ex gruppo, impegnandosi a continuare la sua carriera senza usare il marchio della storica band degli anni Settanta.

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Ed è per questo che i “veri” Cugini di Campagna, quando si sono accorti che a Poggiomarino avevano associato il nome di Nick Luciani al gruppo, hanno avvertito i carabinieri. I militari hanno assistito al concerto, poi hanno identificato Luciani e, ancora, hanno ascoltato gli organizzatori. L’errore – se di errore si può parlare – sarebbe stato fatto in buona fede: la scritta “Cugini di Campagna” è stata aggiunta per fare meglio comprendere chi fosse Nick Luciani. Gli atti sono comunque finiti in procura: i carabinieri hanno fatto il loro dovere. Ma la vicenda molto probabilmente si chiuderà qui: una polemica ferragostana, tutta improntata al revival