Pompei, hub ferroviario allo step finale: “Il progetto deve essere curato anche da un’authority locale”

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Quando si pronuncia la parola “hub”, a Pompei, non si può non scatenare tutta una cascata di commenti tra loro spaccati. Il comitato di gestione si riunirà nei prossimi giorni a Roma, per portare allo step finale il progetto in questione, che, a quanto pare, da un lato spaventa, così come accade per tutte le cose nuove, ma dall’altro entusiasma molto e stimola la curiosità e la voglia di vederlo concretizzato nella sua ultima forma. Meno fiduciosi sono, però, le associazioni di categoria della città di Pompei, che in più occasioni hanno chiesto di partecipare in qualche modo al progetto, per capirne anche maggiormente le sorti e, sopratutto, l’effetto che può produrre non soltanto al sito archeologico diventato Patrimonio dell’Unesco, ma anche in tutto il territorio cittadino. Ad ogni modo, sulla questione interviene anche la Federazione Confsal-UNSA, con il suo vicesegretario, Antonio Pepe: “D’acchitto sembra banale costruire una nuova stazione da 35 milioni di euro a Pompei per migliorare l’accesso agli Scavi, al solo scopo di consentire ai turisti di raggiungere direttamente il sito archeologico da tutta la rete ferroviaria nazionale senza calpestare il suolo della Città di Pompei”, dichiara Pepe, che, poi, conclude: “È importante realizzare l’Hub, nella consapevolezza dello straordinario ruolo di attrattore turistico/culturale mondiale che ha la Città antica, così come è fondamentale che la gestione sia curata da un “Authority” pompeiana, nella prospettiva di migliorare non solo l’accesso e la fruizione degli Scavi Archeologici ma anche promuovere e ottimizzare l’accoglienza locale affinché metta in moto l’indotto economico di tutto il terziario della Città di Pompei”.