Pompei, corsa alle amministrative 2017, Calabrese: “Spazio ai giovani, ma anche ai partiti”

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La corsa elettorale a Pompei diventa sempre più una sfida accesa. Il comune di Pompei è amministrato da circa 4 mesi dal commissario prefettizio Donato Cafagna, in seguito alla sfiducia dell’ex sindaco Ferdinando Uliano, dopo le dimissioni di dieci consiglieri (8 dell’opposizione e 2 della sua ex maggioranza). Una situazione che ha innescato, si da subito, dibattiti accesi su chi potrebbe essere il prossimo sindaco di Pompei, oltre che a far delineare già nuovi scenari politici. Basti pensare al raggruppamento di Aurora Pompeiana, che vede l’unione di tre gruppi politici: Alternativa Pompeiana & Progetto Democratico (AP&PD), Pompei Oltre, Rinascita Pompei. Una coalizione formata dal gruppo di dimissionari e che sembra destinata a crescere ancora nelle prossime settimane. Poi, la lista civica “I Briganti” capitanata dall’ex sindaco Ferdinando Uliano che si ripropone come candidato sindaco, allontanando il suo ex gruppo di maggioranza formato dai sei consiglieri non firmatari dell’atto di sfiducia. Infine, c’è “Onestà in Movimento” che ha come candidato sindaco Luigi Coppola, il testimone di giustizia. Nel frattempo il gruppo dei non firmatari continua a bussare anche alle porte dei dimissionari, in cerca di consensi e appoggi per la prossima campagna elettorale. Uno di questi è il gruppo dell’Udc, formato da Alfonso Conforti, Giuseppe Benessere e Dino Sorrentino che continua ad avanzare proposte proprio al gruppo dei consiglieri di Alternativa Pompeiana. Ma ancora nessuno accordo è stato raggiunto tra le due parti (dimissionari e non firmatari). L’attuale situazione politica, insomma, già è entrata nel clou della campagna elettorale, e a confermarlo è Angelo Calabrese, esponente del gruppo di AP&PD che ha risposto alle nostre domande.
Qual è l’attuale situazione politica che si vive a Pompei?
“Noi di AP&PD dal nostro canto abbiamo costituito un gruppo dalla risultante di svariati incontri che si sono susseguiti dopo la sfiducia all’ex sindaco Uliano. C’è un’unità di intenti nel voler costruire quel cambiamento tanto necessario per la nostra città, e che la vecchia amministrazione per vecchia logica non è riuscita a far passare”.
Dopo ciò quale scenario prevede, quindi, per Pompei?
“La ricerca va verso i giovani in primis e, devo dire la verità, è carente. In futuro, per il bene della città, è indispensabile formare una nuova scuola politica per dare possibilità a tanti giovani di poter emergere, per portare nuova linfa alla politica locale”.
Nel frattempo come si dovrebbe procedere per assicurare tutto questo? E, soprattutto, quale ruolo dovrebbero assumere i partiti in quest’ottica?
“Bisogna mettere in piedi un discorso politico serio, fatto con una rete costruita con i vari livelli istituzionali, dove ognuno svolge il proprio ruolo per le competenze che gli sono attribuite, quindi ritengo necessario dare ruolo primario ai partiti, i quali devono essere fondamentali per portare avanti un’idea riformatrice. La città ha bisogno di idee che si mettono al servizio dei progetti e che facciano da parte quei tanti pseudopolitici che hanno un consenso personale, ma un’idea completamente fuoriluogo dalla politica e dai beni comuni. Ovviamente, queste, sono tutte mie idee personali, ma comunque condivise da tutto il gruppo di AP&PD”.