Pompei, l’Usb insorge sul caso del manifestante morto a Napoli: “Non si può morire reclamando il diritto al lavoro”

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Auto pirata contro un sit-in, un morto e due feriti. E’ successo intorno alle 9 di ieri mattina in via Ponte della Maddalena a Napoli, nei pressi degli uffici del provveditorato scolastico, dove era in corso una manifestazione con una trentina di ex Lsu del comparto scuola. Il pirata è stato individuato e fermato, poi, dalla polizia intorno alle 13 e accompagnato al commissariato.
Improvvisamente due dei ragazzi che stavano manifestando sono stati scaraventati da un’auto che li ha trascinati per alcuni metri. Un altro manifestante, un lavoratore di Pozzuoli, che si trovava poco distante da loro, ha tentato di rincorrere il pirata della strada, accusando un malore e accasciandosi a terra. L’uomo, Angelo M. di 66 anni, quando ha accelerato, ha ferito Antonia Musella, 50 anni (la donna ha riportato numerose contusioni) e Vincenzo Testa, 55 anni (frattura a un piede). Ha invece perso la vita a causa di un infarto mentre inseguiva l’auto in fuga Raffaele Vettorino, 62 anni di Pozzuoli, che è stato soccorso dall’ambulanza del 118 e trasportato nel vicino ospedale Loreto Mare dove nonostante i tentativi di rianimarlo, è deceduto per arresto cardiaco. Gli altri due investiti sono al momento nel presidio di via Vespucci e al Cardarelli per numerosi politraumi. Le loro condizioni non sono gravi. Dopo la tragedia, scatta la rivolta e l’indignazione anche da parte dell’Unione di sindacato di Base che si è riunito in via Unità d’Italia, a Pompei, per esprimere la solidarietà nei confronti della famiglia di Raffaele Vettorino. Un gruppo ex Lsu del comparto scuola degli anni 90 si è riunito ed ha rivendicato, ancora una volta, i propri diritti. Quelli per cui si battono da tempo per poter uscire dal precariato che li mette in condizioni poco rassicuranti e li lascia navigare in un mare di tensioni e paura. Soprattutto quella di perdere il lavoro. “Siamo qui perché stamattina è successo un fatto gravissimo. Un nostro collega ha perso la vita nel manifestare i propri diritti sotto l’ufficio scolastico regionale” dichiara Maurizio Napoli, responsabile regionale dell’Usb, che, poi, continua: “Oggi siamo qui molto arrabbiati e rammaricati. Nessuno di noi ha preso servizio nelle scuole. Non è giusto morire per reclamare il diritto al lavoro. Faccio un appello a tutti i lavoratori: lunedì alle 9.30 saremo alla Prefettura di Napoli con l’Usb che evidenzierà la contraddizione di questo governo che nonostante accordi governativi non ha risolto alcuna problematica dei lavoratori. Oggi siamo di nuovo a rischio di riduzione orari, ed è per questo che stamattina si manifestava sotto l’ufficio scolastico di Napoli. Presenteremo alla Prefettura un “libro nero” di denuncia, dove rivendicheremo le tante contraddizioni di questo appalto e chiederemo una soluzione vera per tutti quanti. Chiediamo l’assunzione diretta come personale ATA di tutti questi lavoratori che vivono nel precariato da molti anni. E ora di smetterla con queste proroghe che stanno esasperando tantissimo i lavoratori. Il governo deve assumersi le proprie responsabilità”.