Assolti i carabinieri al processo sulle presunte mazzette da parte del clan di Boscoreale

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I carabinieri non tradirono lo Stato. Non ci fu un patto tra la camorra e le forze dell’ordine. Sono queste le due verità giudiziarie che vengono fuori dalla sentenza che ieri pomeriggio è stata letta in aula dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Napoli, Claudia Picciotti. Il gup, nel processo che si svolge con rito abbreviato, ha assolto Francesco Vecchio, Franco De Lisio, Antonio Formicola, Antonio Santaniello, Catello Di Maio, Antonio Paragallo e Santo Scuderi: i 7 carabinieri finiti a processo con l’accusa – infamante – di aver servito il boss di Boscoreale, Francesco Casillo. «Assolti perché il fatto non sussiste» come ha ripetuto il giudice nel suo verdetto. Condannato, invece, Francesco Casillo ‘a vurzella, il capoclan dello spaccio al Piano Napoli e referente dei clan Gionta e Aquino-Annunziata (da Metropolis autore Ciro Formisano)