I Vini di Indovino: il sommelier recensisce il Fiano macerato dell’estrema Irpinia

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Campania Fiano IGT, Don Chisciotte, Pierluigi Zampaglione, 2016
Ci troviamo, innanzitutto, sull’Altopiano del Formicoso, in una zona estrema sia per collocazione geografica che per ambiente pedo-climatico. Parlare di Don Chisciotte significa parlare di un uomo eclettico, di Guido Zampaglione: Dott. in Economia e Commercio, laureato in Enologia e Viticoltura, giocatore di rugby ed infine viticultore per passione! Erede di un’importante realtà agricola irpina, specializzata nelle colture cerealicole, migra in Piemonte col sogno di poter lavorare in una terra di grandi rossi, poi, nei primi anni del 2000, torna nella terra natìa con l’obiettivo di un grande bianco dall’autoctono Fiano. Inizia così a girare per cantine, saggiandone le diverse interpretazioni e l’evoluzione: è così che matura la sua idea di Fiano, quella da realizzare proprio nelle terre estreme ed incontaminate ereditate a Calitri. Contro i pronostici di tutti i vigneron irpini, ha dato vita nel 2006 al primo Fiano Don Chisciotte, così chiamato per il modo cui venia deriso dagli altri viticoltori. È un bianco “naturale”, macerato, non filtrato e dalla fermentazione spontanea che, dal 2011, viene prodotto sotto la consulenza enologica di Fortunato Sebastiano. Quest’oggi vi racconto il 2016, tinto di un oro vivido, denso per concentrazione cromatica ed estrazione, e con una lieve e voluta opalescenza dovuta all’imbottigliamento senza filtrazioni. Al naso, con la dovuta ossigenazione, emergono profumi che ricordano l’infuso alla pesca, i fiori di camomilla, le susine mature, una nota agrumata di limone, l’origano e le erbette spontanee, con una nota rocciosa di fondo. Il sorso è pieno, morbido, succoso ed avvolgente, incredibilmente fresco e sapido con una percettibile astringenza legata alla macerazione. Lungo, coerente ed appagante, infine, nella chiusura di bocca in cui si ripetono puntualmente le note aromatiche emerse sul piano olfattivo. Un bianco da bere in un ampio calice a 12°C in abbinamento ad un piatto di Mischiato Delicato al ragù di crostacei e lime.

RUBRICA A CURA DI ANTONIO INDOVINO , Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina