I 120 anni del lido Scrajo e la sua cucina ecosostenibile

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Nella foto lo staff del Lido Scrajo Mare, al centro le titolari Paola e Teresa Savarese e Nuccia e Elisa Scala con il capo bagnino Antinio Starace e la cuoca Angela Apuzzo

Dal 1899 la famiglia Scala accompagna, con gusto, le vacanze degli italiani

Oltre un secolo di attività. Precisamente 120 anni. Tutti legati da un filo rosso che attraversa un centinaio di stagioni balneari che hanno scandito le vacanze di italiani e stranieri in uno dei posti più belli d’Italia. La storia inizia nel 1899 con Pietro Scala, medico siciliano dotato di una lucida visione avveniristica, che acquista il tratto di costa dello Scrajo attratto dalle acque cristalline e dalla presenza di sorgenti termali. Da quel momento il destino di questo angolo di paradiso cambierà per sempre diventando un pezzo di storia del bel Paese. Oggi la quinta generazione della stessa famiglia gestisce il lido balneare, Scrajo Mare, con la stessa lucida visione del trisnonno. Rispetto dell’ambiente e tutela del territorio sono alla base della filosofia messa in campo da Teresa e Paola Savarese e Nuccia ed Elisa Scala, le quattro cugine che hanno ereditato con il lido anche lo spirito ambientalista dei predecessori. Un tratto distintivo comune a tutta la famiglia che ha capito che non basta essere i proprietari; ma che diventa necessario esseri i custodi di uno scorcio naturale unico che tutti possono e devono godere. Anche in cucina, diretta con una semplicità seducente da Elisa Scala, si parla il linguaggio dell’ecologia e della valorizzazione della propria terra. Qui la plastica è stata bandita e dagli involucri che incartano le colazioni fino ai cucchiaini del caffè, passando per il servizio da asporto in spiaggia è tutto in materiale compostabile o al massimo in cartoncino come nel caso dei bicchieri monouso. Una scelta che va nel segno della tradizione di famiglia e che guarda ad un futuro più pulito e sostenibile. Anche sul versante strettamente gastronomico le scelte della chef (aiutata ai fornelli dalla cuoca Angela Apuzzo) si fanno apprezzare per la materia prima ricercata con cura tra i prodotti locali a cominciare dal pesce. Pesce azzurro innanzitutto, poi le ricciole, i totani neri e le triglie dei fondali antistanti al panoramico lido formano gli ingredienti di numerosi piatti ispirati alla cucina marinara e mediterranea. E’ così che tra i prodotti degli orti vicani ed il pescato fresco nascono invitanti piatti che mettono il sigillo a questa bella storia nata nel sud Italia e nota in mezzo mondo. Piatti come le Linguine con alici, pistacchio e limone o come i Ravioli al nero di seppia ripieni di ricotta al limone con sugo di gamberi rossi su passata di zucchine, o ancora gli i Fusilli al ragù di totano sono alcuni primi pensati dalla chef che fanno rima con quelli classici come gli Spaghetti con le vongole o il risotto alla pescatore. Anche i secondi e gli antipasti come la Parmigiana di pesce bandiera con mozzarella di bufala e pomodorini gialli o le Polpette di stoccafisso con pomodori secchi, olive e capperi, oltre alle saporose fritture di pesce o alle insalate di mare vanno nella direzione impostata dalla chef. Ma la cucina dell’Acquacheta (nome del ristorante del Lido)  prevede anche l’angolo light con le insalate servite nell’area del bar. Qui si parte dalle intramontabili caponate per finire con  esotici piatti che completano il gusto delle vacanze vicane.