Al Pompeo Magno di Pompei nasce la “Lapilleria” con piccoli assaggi di bontà che formano un cratere di sapori

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Crocchettone Magnum con patate di Avezzano, miele millefiori, granella di pistacchio di Bronte
il Panino alle noci con pancia magra, funghi trifolati e caciotta di pecora

Il Pompeo Magno compie il suo gastronomico miracolo e si trasforma da uno a trino. Il noto locale di via San Abbondio a Pompei, diretto da Gerardo Esposito e Michela Del Sorbo, nasce, oltre venti anni fa, come ristorante gourmet e con il suo chef Vincenzo Del Sorbo ha accompagnato i sogni golosi di tanti buongustai italiani e stranieri. Poi nel tempo ha messo sempre di più in primo piano la pizza in tutte le sue sfumature, arrivando a proporre ben due versioni: con il forno tradizionale a legna e con un avveniristico modello elettrico. Da quei forni il talento di Luigi Miccio fa arrivare in tavola pizze di gran qualità, sia negli impasti che negli ingredienti che spesso sono creazioni dello chef e della brigata di cucina. Oggi arriva la terza novità: la lapilleria. Nome preso a prestito dalle eruzioni vulcaniche che qui in zona hanno portato tanta distruzione; ma anche tanta fortuna e fama alla città degli scavi. I lapilli sono piccoli assaggi, bocconcini di bontà che lo chef propone in abbinamento ad un calice di vino in una formula informale, veloce e dal rapporto qualità prezzo straordinario. Così nasce l’altra faccia del Pompeo Magno, quella light per chi vuole passare piacevolmente del tempo a tavola senza affrontare “la fatica” di un pasto completo. E’ ovvio che il locale resta comunque un ristorante con il suo interessante menù ed una pizzeria a tutto tondo con le sue classiche ed originali bontà. Ma la terza opzione offre una possibilità nuova che spazia tra l’idea di una stuzzicheria ed i moderni wine bar, con il tocco di uno chef che ha saputo tenere la sua cucina al passo con i tempi.

lo chef Vincenzo Del Sorbo, il pizzaiolo Luigi Miccio e i patron del Pompeo
Magno Gerardo Esposito e Michela Del Sorbo

E soprattutto ha saputo mettere in evidenza gli straordinari prodotti che la natura del posto offre grazie alla terra vulcanica della zona. Prodotti che sono diventati ingredienti privilegiati dei suoi piatti e ultimamente dei suoi “lapilli” che escono dal quel cratere del gusto che il patron Esposito, con l’aiuto della moglie Michela, ha saputo pazientemente costruire. Per cui ai tavoli dei nuovi spazi all’aperto arrivano lapilli di bontà come le Polpettine di farro con melanzane ricotta e stracciata di burrata, il Filetto di tonno fresco in panura di mandorle su salsa di provolone del Monaco, il  Panino alle noci con pancia magra, funghi trifolati e caciotta di pecora, la Seppia saltata sale e pepe con arancia di Sorrento, fresella e rucola selvatica, il Panino al sesamo con hamburgher di tonno scottato, crauti e maionese al limone e il Polpo arrostito su scarola riccia e limone candito.