Giustizia e Informazione. La pena ai tempi del processo mediatico. Convegno in presenza dell’AIGA Sez. Torre Annunziata. Rubrica giuridica a cura dell’avv. Annarita Borelli

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Giustizia e Informazione. La pena ai tempi del processo mediatico. Convegno in presenza dell’AIGA, sez. Torre Annunziata. Rubrica giuridica a cura dell’avv. Annarita Borelli

Si terra domani, 17 settembre, alle ore 16.30, presso Villa Fondi, Piano di Sorrento, il primo convegno in presenza organizzato dall’AIGA sez. di Torre Annunziata, presieduta dall’avv. Antonino Maresca, dal tema ” Giustizia e Informazione. La pena ai tempi del processo mediatico”. Con la moderazione della giornalista della Repubblica Concita Sannino interverranno il dott. Henry John Woodcock, sostituto procuratore della Repubblica presso la DDA di Napoli, l’avv. Guido Di Nola, già VPO presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il prof. Mariano Menna, ordinario di Diritto Processuale Penale, presso l’Università della Campania L. Vanvitelli, l’On avv. Carlo Sarro e l’On. le Catello Vitiello. Si discuterà della  proposta di legge n. 3090, presentata proprio da quest’ultimo,  in data 5 maggio in materia di segreto investigativo, di divieto di rivelazione e di pubblicazione, di protezione dei dati personali e di tutela della riservatezza e della libertà e segretezza delle comunicazioni nonché in materia di diffamazione con il mezzo della stampa,  pensata nel tentativo di rispondere a quanto influisca la divulgazione giudiziaria sui problemi della giustizia e quanto si possa intervenire  normativamente per risolvere l’opacità dei rapporti fra organi inquirenti e mezzi di informazione. La proposta di legge dell’On. avv. Catello Vitiello, rileva  come esista un  rischio che durante le indagini venga attribuito a un soggetto un fatto rispetto al quale, poi, può risultare del tutto estraneo, perchè solo dopo la chiusura della fase investigativa potranno dirsi pubblicabili gli atti di indagine. È la presunzione di non colpevolezza a determinare l’equilibrio fra la tutela della riservatezza e della reputazione. Si deve configurare un divieto di pubblicazione degli atti e del loro contenuto fino all’avviso di conclusione delle indagini preliminari, ampliando tale divieto agli atti già conosciuti dalle parti processuali,  una proposta di legge che rappresenta l’esigenza di correre ai ripari rispetto a prassi devianti e di offrire ai protagonisti del processo e dell’informazione regole di condotta chiare.