Concorso professioni sanitarie ad Avellino, Gigi Vicinanza: “La Procura faccia luce sulla procedura, appese a un filo le speranze di tanti giovani salernitani”

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Una foto di Gigi Vicinanza
Una foto di Gigi Vicinanza

“Quello che sta accadendo per il concorso delle professioni sanitarie cpsi, attualmente in corso presso l’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, ha dell’assurdo. La speranza di tanti giovani, di cui molti salernitani, è appesa un filo. La Procura della città irpina avvenga quanto prima per appurare eventuali responsabilità su un presunto reato di abuso d’ufficio”.

Così Gigi Vicinanza, segretario provinciale della Cisal Filp Salerno, è intervenuto sulla prova concorsuale per la copertura a tempo indeterminato di 160 posti di Collaboratore Professionale Sanitario – Infermiere, Categoria D. “Da notizie acquisite dai candidati, ho appreso che si sta procedendo ai colloqui della prova orale facendo sottoscrivere ai candidati una presa visione del punteggio dei titoli di carriera. Questo è surreale, in quanto le norme sulla trasparenza degli atti prevedono la pubblicazione di titoli di carriera prima della prova orale o in concomitanza della stessa. La non pubblicazione dei titoli dei singoli candidati potrebbe consentire a chi gestisce il concorso di poter modellare gli stessi determinando una manipolazione dei vincitori, nonché della graduatoria”.

Il concorso è riservato a chi è in possesso di una laurea  in Infermieristica  –  Classe  L/SNT1 –  Lauree  delle  Professioni  sanitarie  Infermieristiche e  Professione  sanitaria  ostetrica,  ovvero  diploma  universitario  di  Infermiere  conseguito  ai  sensi  dell’articolo  6,  comma  3,  del  Decreto legge del 30.12.1992,  n.  502  ovvero  altri  diplomi  e  attestati  conseguiti  in  base  al  precedente  ordinamento  riconosciuti  equipollenti,  ai  sensi  delle  vigenti  disposizioni, al Diploma Universitario, ai fini dell’esercizio dell’attività  professionale e dell’accesso ai pubblici concorsi. Inoltre, i  candidati  che  hanno  conseguito  il  titolo  di  studio  o  svolto  servizi  professionali  all’estero, dovevano  allegare,  direttamente  nella  procedura  on-line,  idonea  documentazione  attestante  il  riconoscimento  del  proprio  titolo  di  studio  o  servizio  prestato  con  quello  italiano  richiesto  ai  fini  dell’ammissione, in conformità della vigente normativa nazionale e comunitaria.  Necessaria anche l’iscrizione al relativo Albo professionale.

Da qui, i dubbi di Vicinanza. “I candidati hanno ragione quando si chiedono perché l’Azienda, visto che ha già la valutazione dei titoli con relativo punteggio, non ha inteso  pubblicarla per ciascun ammesso al concorso  in concomitanza o prima della prova orale. Alcuni candidati hanno anche sottoscritto, al termine della prova, il punteggio acquisto relativamente ai titoli posseduti. La Procura ha il dovere di indagare su tutto questo. La speranza di tante eccellenze non può essere mortificata dalle solite manovre”.