Il 19 a Villa Palmentiello il tartufo protagonista dei piatti della chef Cannavacciuolo

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Non c’è autunno senza tartufo. E non c’è tartufo senza un raffinato menù che lo esalti. Questo pregiato tubero, che la natura fa nascere sotto terrà e la grande cucina mette al centro della tavola, ha uno strano destino. Brutto, bitorzoloso e dal profumo invadente che ricorda il gas ha di converso tanta fortuna in cucina. Costoso e ricercato, soprattutto quello bianco di Alba che ha la sua zona d’elezione nelle Langhe, è ritenuto una delicatessen da buongustai. Anche perché non si può coltivare ma solo ricercare, soprattutto con buoni cani, dove le condizioni ideali lo fanno nascere spontaneamente. Del resto è apprezzato fin dai tempi della Roma imperale e veniva chiamato tuber magno anche se appartiene, per la scienza, al regno dei funghi. E poiché non si cucina ma si grattugia per aromatizzare e profumare varie pietanze, una sua costosa spolverata, come una magica polvere rende i piatti più gustosi. E’ ovvio che non si abbina a tutti i piatti e quindi preferisce quelli dai toni delicati come le uova in camicia o i tagliolini al burro. Ma sposa bene, anche, tante pietanze di carne e cacciagione. Per non parlare della pizza che lo vede protagonista in questa stagione insieme ai funghi porcini. E’ così che il prelibato tubero proprio venerdì prossimo, il 19 novembre, diventa protagonista a Villa Palmentiello. Infatti, il tartufo, sia quello bianco d’Alba che il nero dei nostri boschi, sarà il filo conduttore della cena che Ciro Polese propone in omaggio all’autunno ed ai suoi sapori. Un filo conduttore che accompagnerà tutti piatti dall’antipasto ai secondi del menù a tema che la raffinata struttura di Sant’Antonio Abate metterà in scena grazie ai piatti della chef Maria Consiglia Cannavacciuolo. Si parte con un grande classico della cucina internazionale: l’Uovo pochè con spolverata di tartufo bianco. Poi si continua con un altro piatto di alta cucina come la Tartara di carne al tartufo. Quindi il primo di Tagliolini al tartufo che vede protagonista la pasta fatta a mano con sugo bianco e grattugiata di tartufo. I secondi: Guancia di vitello e Agnello prevedono entrambi scaglie di tartufo che profumano le pietanze. Infine il dessert chiuderà l’elegante cena abbinata ai pregiati vini sia italiani che francesi.