Colombe artigianali e casatielli per la Pasqua del panificio “Tenero e Croccante” di Sant’Agata sui due Golfi

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Nella foto Giuseppe Boccia con le sue collaboratrici Rossella De Luca e Barbara Anastasio

Da Pompei a Sant’Agata sui due Golfi. Un trasferimento che ha portato nella terra delle sirene un antico e gustoso modo di preparare il pane tipico dei tradizionali forni artigianali dell’area vesuviana. E’ questo il segreto del successo del panificio “Tenero e Croccante” di corso Sant’Agata che da circa un decennio propone una carrellata di sapori freschi di giornata. Del resto la famiglia Boccia ha le mani in pasta da sempre. E dopo l’esperienza pompeiana Giuseppe Boccia, insieme al padre Antonio, decide di aprire il nuovo locale di famiglia nella parte alta della penisola sorrentina. Ma qui, i Boccia, ci sono arrivati con l’esperienza secolare dei panifici dei comuni vesuviani che da San Sebastiano al Vesuvio fino a Pompei, passando per Santa Anastasia e Pollena Trocchia , propongono un particolare e gustoso pane casereccio che è entrato a pieno titolo nella bella storia della gastronomia campana.  Giuseppe poi si è specializzato nell’arte delle lunghe lievitazioni e nella cura del lievito madre, riuscendo così anche ad impastare ed infornare ottimi panettoni e colombe. Proprio in questo periodo sono pronte le colombe che qui oltre al gusto di quella tradizionale hanno il sapore delle albicocche del Vesuvio o quello della mela annurca e cannella o ancora, quello delle arance e limoni sorrentini, le cui scorzette vengono caramellate e danno il nome alla Colomba Sorrento.  Poi i ci sono i casatielli ed i tortani, imbottiti di salumi, formaggi e uova, che profumano l’aria del locale ricordando che la Pasqua è orami prossima. Ma il pezzo forte del locale arriva dall’incontro tra il pane casereccio ed i semi di finocchietto che su queste alture cresce spontaneo. Come a ricordare l’incontro tra la tradizione del pane pompeiano e le bontà del territorio costiero che in questo locale è diventato di casa contribuendo alla sua fortuna. L’elenco delle bontà da forno continua con le pizze al taglio farcite ai vari gusti, con le torte e dolci lievitati, con i biscotti di Castellammare, con le freselle, con i taralli sugna e pepe e le focacce che qui vengono molto apprezzate. Non poteva essere altrimenti visto la professionalità di Giuseppe che è praticamente nato nel panificio di famiglia a Pompei ed ora a 42anni riesce a dirigere quello di Sant’Agata con la freschezza delle idee del suo tempo; ma con la consapevolezza di avere a che fare con un’arte antica come il mondo e con una tradizione secolare nata ai piedi del Vesuvio.