Qui Sorrento: qualità, unicità e identità per il ristorante che vuole lasciare un segno nella memoria

Pubblicità

Qui Sorrento. Basterebbero solo queste semplici parole dell’insegna per spiegare tutto il mondo che c’è al di là del vetro della bella cucina a vista. Ma il nome, che evoca facili suggestioni, nasconde significati più profondi che ben descrivono le scelte e la filosofia dei quattro giovani soci che hanno avviato questa nuova avventura in piena pandemia. Lungo il corso Italia, poco prima dell’incrocio che immette nel centro di Sorrento questo locale si presenta come un progetto, un’idea ben definita di come proporre cibo e di cosa mettere nel piatto. Antonio D’Amora, Giampiero Apuzzo, Pasquale Di Giulio Cesare e Antonio Palummo, hanno le idee chiare in proposito. Qui è l’acronimo di Qualità, Unicità, Identità. Mentre Sorrento è il luogo che rende tutto più magico. La qualità degli ingredienti, l’unicità intesa come sapori irripetibili e l’identità che passa attraverso l’acquisto di prodotti del territorio costiero e regionale formano il marchio di fabbrica di un locale che non vuole proporre solo ottimi piatti; ma anche lasciare il segno nella memoria di chi passa per questi luoghi che già di per se imprimono un ricordo incancellabile. Lasciare traccia dei sapori e dei profumi della nostra cucina è la mission del locale che si è affidato completamente alla tradizione mediterranea. Del resto lo chef Giampiero Apuzzo ha lavorato per un decennio nei ristoranti della penisola acquisendo il talento necessario per interpretare la cucina regionale di mare e di terra in modo semplice ma gustoso, con una rivisitazione che non stravolge il sapore autentico dei classici piatti mediterranei come lo sono gli antipasti che vedono  la Parmigiana di alici, mozzarella e pomodoro e la Parmigiana di melanzane, pomodoro, provola e basilico oltra ai Fiori di zucca ripieni di ricotta e basilico e l’Antipasto mix a discrezione dello Chef (almeno 6 portate) che varia un paio di volte a settimana. Come varia il menù ogni mese prevedendo in questo periodo primi come le Linguine al riccio di mare, il Raviolo ripieno di ricotta e pecorino, friggitelli e cozze, gli Gnocchi melenzane, pomodoro e spuma di formaggio e lo Spaghettone con zucchine fritte e formaggio Anche i secondi seguono il ritmo delle stagioni con il Trancio di pescato al guazzetto di pomodoro, il  Pollo ripieno dei suoi ritagli al basilico, peperoni e mais ed il Polpo scottato, crema di zucchine, zucchine alla scapece e crema di formaggio. Prima dei dolci c’è anche la Degustazione di formaggi Basajo erborinato, vento d’estate, perla grigia sotto cenere, luna di miele, ubriaco al rabioso. Mentre i dessert parlano il linguaggio semplice della tradizione con il  Tortino agli agrumi, la Mousse al cocco, crumble alle nocciole e pesca ed il Tiramisù.