Per la festa del papà e San Giuseppe ritorna il rito della zeppola

Pubblicità

Domani 19 marzo festa del papà e celebrazione di San Giuseppe,  si festeggiano in un solo modo: con la famosa e gustosa zeppola. Da scegliere ovviamente tra fritta ed al forno. Ma la zeppola che oggi conosciamo nelle due versioni, nasce esclusivamente fritta, anzi nasce anche povera. Tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900 nella case più modeste, che comunque come tutti rispettavano la tradizione del 19 marzo, le zeppole erano preparate con acqua e farina, senza uova, identiche alle frittelle di pasta cresciuta, con le sole differenze della forma e dello zucchero al posto del sale. Poi arriva la crema pasticcera e la zeppola prende la consistenza di un dolce più completo e gustoso, adornato con ciuffi di crema e amarena. E’ nel 1840 che lo storico pasticcere Pasquale Pintauro diede la svolta decisiva al destino di questo dolce preparandolo con l’impasto per i bignè,  trasformandolo, quindi, nella moderna “Zeppola bignè” che è entrata a pieno titolo nell’elenco dei dolci tipici napoletani che hanno fatto il giro del mondo e grande la pasticceria partenopea. Domani, dunque, si rinnoverà il rito della zeppola e nelle vetrine di ogni pasticceria sarà tutto un trionfo di ciambelle d’orate guarnite di crema..