Alla Taverna del leone di Positano la pasta di Granano si inebria negli originali sughi dello chef Giuseppe D’Urso

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Tra pochi giorni, una grande kermesse celebrerà la pasta di Gragnano evidenziando, tra l’altro, tutto ciò che essa rappresenta per il nostro cibo quotidiano e per la nostra cultura gastronomica.

Nella foto, oltre al direttore Giuseppe Guida, la chef Fortuna Cilento e la pasticcera Filomena Cilento, tutti della famiglia che gestisce il locale, ci sono gli addetti alla sala Ciro Palmieri, Beatrice Frezza, Anna Pagano, Alessandro Milano, lo chef Giuseppe D’Urso, l’aiuto chef Nicola Cavallaro il pizzaiolo Valentino Toscano e Suresh e Jeewana

Ribadendo che senza la pasta i nostri piatti sarebbero monchi di quell’originalità che fa unica la nostra cucina. Una particolarità rafforzata, poi, dall’estro degli chef che l’arricchiscono con una varietà di sughi infiniti, facendo nascere, così, piatti che diventano un vero e proprio viaggio nella nostra tradizione culinaria. Sughi che talvolta si presentano sotto l’aspetto di originali spume e salse. O che prevedono ingredienti che sembrano lontani fra di loro. Ma sicuramente sono sughi che restano espressione di un territorio che offre una gran quantità di bontà e che la bravura degli chef riesce a mettere insieme con equilibrio. E’ il caso dei primi piatti della Taverna del leone di Positano proposti dallo chef Giuseppe D’Urso che con l’aiuto del suo secondo Nicola Cavallaro, riesce a mettere in tavola il meglio della tradizione della pasta di Gragnano con sughi accattivanti, gustosi ed originali. Qui le linguine artigianali di Gragnano sono integrali e sposano un sugo preparato con aglio nero, crema di peperoncini verdi, tartare di gamberi rossi e pepe di Sichuan. Un piatto che racconta del mare e dei gamberi freschi; ma anche di come si contaminano con gusto con i peperoncini verdi che trasformati in crema fanno da base alle linguine integrali. Poi ci sono gli immancabili spaghettoni gragnanesi che lo chef inebria con i lupini, il cipollotto primavera, i fagiolini ed una punta di peperoncino piccante. Lupini e fagiolini, mare e orto, sono una combinazione facilmente immaginabile e si sa che sposano perfettamente. Ma che anche il cipollotto facesse la sua parte in modo superbo è una sorpresa che rende il piatto unico e succulento. Cipolla e lupini di mare è un azzardo che può rischiare di rimandare alla mente una pietanza dal sapore di zuppa. Invece, all’assaggio, questo resta un nobile primo piatto di pasta. Chiudono la trilogia dedicata a Gragnano i mezzi paccheri al ragù di scorfano, coccio e ricciola. Un ragù di mare con tre qualità di pesce fresco che ricorda il ragù della domenica con varie qualità di carne. Risultato eccellente per chi ama il mare declinato in tutti i gusti e con tutti i tipi di pasta. Ovviamente alla Taverna del leone, gestita da oltre 50anni dalla famiglia Guida e diretta, oramai, dalla seconda generazione con Giuseppe che ha avviato una serie di iniziative innovative, il menù prevede anche primi con pasta fatta a mano come i tortelli ripieni di astice, stracciatella di bufala, limone sfusato di Amalfi Igp, crema al porro e rucola.