L’azienda agricola Casa Rareca di Trecase propone produzioni naturali ispirate al rispetto dell’ambiente

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Nella foto Marta Accardo e Mauro Paolucci titolari dell’azienda agricola Casa Rareca di Trecase e produttori dell’Orange Wine “Crisò”  

Anche il loro Orange Wine “Crisò” racconta di coraggiose scelte ecologiche

Le stradine che partendo dal centro di Trecase si inerpicano sui fianchi del Vesuvio, con i loro muretti di macere a secco ed il pavimento basolato, fanno immaginare cosa sarebbe stato quest’angolo di paradiso senza l’urbanizzazione selvaggia e l’abbandono di un’agricoltura che da millenni regala tantissimi prodotti unici. Ma dietro la facciata della speculazione edilizia resiste un mondo rurale strappato ad una modernità esasperata e tutelato dal Parco Nazionale del Vesuvio. Ed è proprio su questo territorio che una coppia di giovani artisti ha deciso di investire il proprio futuro. Uno è sceneggiatore, Mauro Paolucci e l’altra è una fotografa, Marta Accardo, entrambi laureati all’Accademia delle Belle Arti. L’idea dei due è quella di far rivivere quella che è stata una delle agricolture più fiorenti di tutti i tempi, tanto da far parlare agli antichi romani di “Campania Felix”. Cioè una terra fortunata grazie al clima ed alla fertilità dei campi. Poi, sul Vesuvio, c’è l’effetto fertilizzante aggiunto dalla lava che oltre a dare distruzione e morte ha anche reso questa terra ricca di minerali e di sostanze che fanno nascere prodotti particolarmente gustosi, basti pensare ai pomodorini del piennolo, alle albicocche dette pellecchielle, alle zucchine, scarole e tanti altri ortaggi e soprattutto all’uva che qui fa nascere alcuni vini Doc prodotti con la falanghina, il caprettone o sulle pendici del Monte Somma il rinomato catalanesca. Tutto questo patrimonio fatto di storia e di un’antica cultura rurale fa da contorno alla scelta dei due giovani artisti che hanno puntato su alcune particolari produzioni, intrecciando la lunga tradizione del territorio con la loro filosofia che si ispira al rispetto dell’ecosistema e alla cura dell’animo.

l’albicocco che ha circa due secoli di vita

E queste idee passano anche per la produzione di un vino Orange Wine, così definito per il colore arancione dovuto al fatto che è un bianco non filtrato. Qui a “Casa Rareca”, il vino naturale è prodotto con le uve autoctone caprettone ed una piccola percentuale di falaghina e dopo la pigiatura viene lasciato a macerare con le bucce sotto terra in una enorme anfora di argilla per 100 giorni. Poi il vino viene passato in anfore più piccole, poste sempre sotto terra, dove resta per circa due mesi per affinarsi. Quindi viene imbottigliato con il nome di Crisò ( da crisommole il nome dialettale delle albicocche)  in onore di un albicocco di 200 anni che si trova proprio vicino al vigneto. Crisò è un po il biglietto da visita di Casa Rareca e dell’idea che Paolucci e Accardo hanno del rispetto dell’ambiente e della natura. Ma l’azienda nata solo nel 2021, con il recupero di campi incolti ed abbandonati, si avvia anche a produrre olio e ortaggi.  Tutto all’insegna di scelte coraggiose che mettono insieme secoli di tradizione e la consapevolezza dei due giovani artisti di fare il possibile per preservare questa meravigliosa terra.