Tradizioni che resistono. La Vigilia di Natale in Campania ha il gusto della Pizza di Scarole

Pubblicità

Non si hanno certezze circa la data di nascita ed il luogo preciso. Si sa però, che la pizza di scarole sia nata in Campania, fra le campagne e la provincia di Napoli. Soprattutto tra i contadini poveri  che avevano come unica fonte di sostentamento solo le erbe. Non è un caso infatti se la cucina napoletana, pur essendo spesso molto sostanziosa, ha anche molti piatti figli della cultura e tradizione rurale, spesso anche dovuti alle forti influenze tradizionali portate dai vesuviani, irpini e braccianti dei paesi della Terra di Lavoro che cercavano fortuna a Napoli. A   nobilitare per la prima volta la pizza di scarole, però, ci pensò Vincenzo Corrado, nel suo primo e rivoluzionario trattato sulla cucina codificando la procedura di cottura,  portando il gustoso piatto popolare anche sulle cucine della nobiltà. Scarola stufata, olive di Gaeta, acciughe di Cetara, pinoli, capperi e uva passa: sono questi gli ingredienti principali che farciscono questa saporita torta salata preparata di norma con l’impasto per la pizza o del pane arricchita di sugna e cotta rigorosamente in forno, ancora meglio a legno. E da secoli è diventato il piatto più tipico della Vigilia di Natale in Campania, da consumare in modo frugale ad ora di pranzo in attesa del cenone della Vigilia, anche se molti la propongono come secondo proprio durante la cena.