Batman vs Superman dimostra che i fumetti sono una cosa seria.

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Un titolo come Batman vs Superman non può che allettare. Per quanto i due personaggi siano entrambi nella cultura ludica massime espressione di bene, i rispettivi fan non hanno mai potuto fare a meno di chiedersi chi ne uscirebbe vincitore in uno scontro diretto.
Tuttavia, ridurre questo scontro a qualcosa di puramente fisico, cercando solo di godere di combattimenti spettacolari, sarebbe degradante per chiunque, vista la possibilità che i due danno di uno scontro molto più importante, di tipo etico e filosofico.
Zack Snyder, già regista del primo film di questa saga che sembra essere destinata a far appassionare molti fan del genere, “L’uomo d’acciaio”, questo lo sa bene.
Va poi specificato che non ha alcun senso fare il confronto tra il Batman che Ben Affleck porta sullo schermo, e quelli più o meno interessanti che abbiamo visto fino ad ora: se questi erano la visione propria dei vari registi, il Batman che vediamo in questo film gioca un ruolo ben diverso, più umano, destinato a rappresentare un’idea ben precisa.
Non si può fare a meno, dall’inizio del film, di assimilare l’immagine di Superman a quella di Dio: la sua super forza , la super velocità, la possibilità di ascoltare qualsiasi cosa in qualsiasi momento, l’indistruttibilità lo portano ad essere onnipresente ed onnipotente. Sarà proprio in questi termini che la discussione si accenderà sempre di più.
Le domande che ci si pone sono fondamentalmente due: quanto ci sta bene che un individuo con queste caratteristiche possa prendere decisioni unilaterali, inappellabili? Quanto siamo sicuri con la sua presenza sul nostro mondo?
Un essere con le sue caratteristiche, se decidesse di conquistarci tutti potrebbe farlo senza alcun problema, e la razza umana avrebbe ben poche possibilità di difendersi.
Va tuttavia ammesso che sarebbe da ipocriti desiderare la presenza di un personaggio con queste caratteristiche, ed allo stesso tempo pretendere che si sottometta a logiche puramente umane.
Sarebbe poi meglio un mondo senza Superman, in cui nessuno potrebbe salvare un bambino che sta per morire in un incendio ed in cui sicuramente nessuno dovrà mai affrontare un essere così superiore, rispetto ad un mondo in cui c’è un Superman totalmente disinteressato alle opinioni della gente riguardo le sue azioni, comunque sempre mosse dalla buona fede?
L’opinione pubblica è praticamente spaccata in due.
Ma sono due i personaggi che ravviveranno la storia.
Da una parte abbiamo un Lex Luthor, che non accetta l’esistenza di un Superman: dove sarebbe stato lui quando il padre lo sottoponeva a terribili abusi? Convinto del fatto che l’innocenza del potere sia solo una bugia, cercando di alimentare la paura nei confronti del Superuomo, proverà a convincere l’apparato politico statunitense che è necessario un deterrente, in particolare un’arma a base di kryptonite. Le sue intenzioni belligeranti non sfuggono alla senatrice Jude Finch, che cercherà di bloccarlo. Si spingerà molto oltre, tanto da rappresentare l’incarnazione del male.
Difficile non notare una certa critica, in questa decisione, alla politica estera profondamente guerrafondaia degli USA degli ultimi 20 anni.
Ad interpretare il nemico storico di Superman è un bravo Jesse Eisenberg, che riuscirà anche a non far sentire la mancanza dello storico nemico di Batman, il Joker, racchiudendo nel proprio personaggio molti caratteri di quest’ultimo.
Dall’altra parte c’è Batman, così autocritico da considerarsi un criminale, così umano da non poter fare a meno di rischiare di perdere l’equilibrio camminando con poca grazia sul filo che separa la giustizia dalla vendetta, poco avvezzo ad accettare la presenza sulla terra di qualcuno che da un momento all’altro potrebbe causare morte e distruzione.
La trama ruoterà costantemente attorno a queste questioni morali, che alimenteranno la curiosità dello spettatore rendendo le due ore e mezzo di film molto più leggere di quanto si possa pensare.
Infine ci siamo noi, obbligati in qualche modo a schierarci, a decidere se abbiamo bisogno o meno di correre il rischio di avere un Dio che per quanto buono non possiamo controllare, o se possiamo bastarci. In entrambi i casi, dobbiamo ricordare che nessuno resta buono su questo mondo, e che come ci insegnerà Superman in un finale che ci lascia la suspance dell’attesa di un terzo capitolo, non vi è modo diverso di essere umani da quello dell’amore.

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