“Siamo donne, vogliamo essere amate non uccise” ieri l’appuntamento in comune a Sarno contro il femminicidio

Pubblicità

Ieri sera nell’aula consiliare del Comune di Sarno si è svolta l’iniziativa promossa dal presidente del consiglio comunale, avv. Maria Rosaria Aliberti, dal titolo “Un drappo rosso alla finestra”, un’iniziativa nata per dire no alla violenza di genere in una regione come la Campania che si trova al vertice, insieme a Puglia e Lombardia, per numero di morti tra le donne. L’iniziativa ha trovato grande riscontro nella cittadinanza che è accorsa in massa per dimostrare la propria solidarietà su un tema scottante e delicato, nonché sempre più attuale, soprattutto dopo l’ultimo caso di omicidio-suicidio avvenuto a Palma Campania nei giorni scorsi. Ed è proprio alla dottoressa Angelina Fusco, vittima della furia omicida del marito, che la presidente del consiglio comunale Aliberti ha voluto dedicare l’evento. Ospite d’eccezione dell’iniziativa la consigliera regionale alle Pari opportunità Chiara Marciani e moltissime delegazioni delle commissioni pari opportunità dei comuni dell’agro. 20160622_185441Dalla mia prospettiva è davvero un bellissimo colpo d’occhio – afferma l’avvocato Aliberti – fa piacere vedere tanta affluenza, tanta vicinanza ad un tema così delicato. Se siamo qui stasera è grazie alla ferrea volontà di una cara amica di scuola, la nostra concittadina Luisa Salvio, che mi ha persuaso affinché organizzassi un evento del genere. Abbiamo organizzato questo appuntamento per focalizzare l’attenzione su un problema che sta diventando quotidiano, la violenza sulle donne, non a caso da Gennaio il comune di Sarno è attivo con uno sportello anti-violenza, che sta avendo molto successo. Non mi fermerò finché anche Sarno avrà il suo centro anti-violenza indipendente e funzionale. Credo molto nella prevenzione e mi batterò per portare nelle scuole un tema così scottante e sensibilizzare soprattutto i più giovani a creare dei modelli di comportamento nelle relazioni uomo-donna, abbattendo lo ius arcaico che vedeva la donna come un bene materiale dell’uomo”. La parola passa poi al sindaco e presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora che apre il suo intervento con una battuta, dicendosi visibilmente a disagio nel parlare di fronte ad un consesso colmo di donne bellissime. “Come scrisse Dostoevskij la bellezza salverà il mondo – afferma Canfora – ebbene solo affrontando questo scomodo problema, solo aiutando le donne, vittime di questi uomini malati, a ricominciare a vivere si potrà sconfiggere il problema. L’Italia è un paese che per costituzione ripudia la violenza a maggior ragione se essa viene esercitata nei confronti dei più deboli”. Il sindaco approfitta poi per presentare la nuova presidente della commissione pari opportunità del Comune di Sarno, la dottoressa Rosa Rita Oro, ostetrica, quotidianamente quindi a contatto con le famiglie. L’iniziativa ha raccolto testimonianze da ogni comune dell’agro, erano infatti presenti moltissime delegazioni delle commissioni pari opportunità dei comuni limitrofi, che hanno espresso un parere unico sul modo di operare sul problema, cioè creare una rete, un unico organo che fa della prevenzione la sua arma principale, cercando di entrare nelle scuole, perché soprattutto tra i più giovani la violenza sulle donne è un dato preoccupante. Anche l’assessore regionale Chiara Marciani riprende la stessa idea, affermando: “Il lavoro che va fatto, oltre la prevenzione e l’educazione dei giovani, è occuparsi di chi è sopravvissuta alla violenza, di chi è stata segnata da questi eventi, per aiutare queste donne a ricostruirsi una vita. Abbiamo istituito in Regione un fondo per le donne vittime di violenze. La denuncia è l’unica fonte di salvezza. Devono essere valorizzati i centri anti-violenza, in Campania sono numerosissimi e funzionano anche molto bene”. Il messaggio, quindi, è stato chiaro ed unico: “Siamo donne, vogliamo essere amate non uccise”. Il comune di Sarno ieri si è quindi fatto promotore della lotta alla violenza di genere. Il lungo drappo rosso che sventola dalla facciata del palazzo comunale ne è l’esempio.  20160622_202205