L’uso serale di dispositivi elettronici influisce sul sonno?

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L’introduzione nella nostra quotidianità di nuove tecnologie e di nuovi stili di vita spesso mette duramente alla prova i sistemi più ancestrali e meglio collaudati del nostro organismo. Non è un caso che, da quando l’uso di smartphone, tablet e laptop è diventato un’abitudine ed una necessità quotidiana, sia aumentato a livello globale il numero di persone che lamentano disturbi del sonno.

L’importanza del sonno

Il ciclo sonno-veglia fa parte di quell’insieme di attività apparentemente scontate e semplici, che in realtà si basano su alcuni meccanismi biologici complessi, che si sono modellati nel corso dell’evoluzione in base alle esigenze dell’essere umano. L’alternarsi degli stati di veglia e dei momenti di sonno costituisce quello che viene definito un ritmo circadiano, ovvero un evento biologico che si ripete ogni 24 ore circa, in modo altamente regolato, così come

Cicli circadiani
Esempi di cicli circadiani nell’essere umano.

avviene, ad esempio, anche per la regolazione della temperatura corporea, della pressione arteriosa e della secrezione di molti ormoni. La necessità di dormire è fondamentale, perché durante il sonno il nostro organismo può svolgere delle attività che, sviluppando un paragone con un server, potremmo definire di manutenzione. Di notte, infatti, il cervello rafforza molte connessioni nervose, potenziando alcune sinapsi e, di conseguenza, è proprio durante il sonno che vengono effettivamente immagazzinate e fissate con cura molte delle nozioni apprese durante il giorno, tanto è vero se si prende in considerazione l’esistenza di numerosi studi a dimostrazione del fatto che le capacità cognitive di studenti o di persone che svolgono lavori intellettuali sono tanto più alte quanto maggiori sono le ore di sonno. Al contrario, dormire poco, male o in orari impropri si associa ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, conseguenza del fatto che durante il sonno sono attivati dei meccanismi di riparo del cuore e dei vasi sanguigni. Oltre a ciò si può avere un aumento della pressione arteriosa e del rischio di obesità –esito di una de-regolazione del ciclo di rilascio degli ormoni della fame e della sazietà- e una diminuzione dei livelli di attenzione e di apprendimento durante il giorno, oltre che della crescita in quei bambini che non dormono a sufficienza.

La melatonina e la regolazione del sonno

Ma come fa il nostro corpo a scandire il ritmo sonno-veglia? Alla base di tale meccanismo vi è un altro ritmo circadiano, che è quello relativo alla secrezione dell’ormone melatonina. La melatonina, o N-acetil-5-metossitriptammina, è stata a lungo un oggetto misterioso nell’ambito della fisiologia ed il proprio nome deriva dal fatto che inizialmente essa fu messa in relazione al cambiamento del colore della pelle di alcuni rettili ed anfibi. Solo molti anni dopo fu scoperto il ruolo centrale che questo ormone ricopre nella regolazione dei tempi del sonno nell’essere umano e molte altre sue funzioni sono tutt’oggi al vaglio di numerosi esperimenti negli istituti di ricerca di tutto il mondo. La melatonina è prodotta e secreta dalla ghiandola pineale, o epifisi, situata alla base del cervello, in condizioni di scarsa luminosità. Al contrario, la stimolazione dei fotorecettori della retina da parte della luce, induce un repentino abbassamento dei livelli di questo ormone. La melatonina ha una sorta di effetto sedativo e la sua secrezione, che comincia verso le 20, ha un picco tra le 2 e le 4 del mattino, determinando così la durata del sonno.

Il ciclo circadiano della melatonina raggiunge il massimo di notte
Il ciclo circadiano della melatonina presenta un picco tra le 2 e le 4 del mattino.

La sua produzione, inoltre, varia anche con l’età, essendo massima intorno ai tre anni di vita e diminuendo, anche sensibilmente, nell’anziano. Proprio questo fenomeno ha fatto sì che, recentemente, questa molecola fosse messa in relazione anche all’invecchiamento ed è stato ipotizzato un suo impiego, ancora in larga misura da verificare, come sostanza ringiovanente.

La melatonina diminuisce con l'avanzare dell'età
I livelli di melatonina diminuiscono con l’avanzare dell’età. Questo fenomeno ha fatto pensare ad un coinvolgimento di questo ormone nei meccanismi dell’invecchiamento.

Come le luci dei di dispositivi elettronici influenzano il sonno

Proprio la melatonina è stata posta al centro di numerosi studi, che hanno provato a scoprire se vi è una correlazione tra il dilagante uso di dispositivi elettronici dotati di display luminosi durante le ore notturne o in quelle immediatamente precedenti e l’aumento dei soggetti che soffrono di disturbi del sonno. Uno studio si è rivelato particolarmente chiarificante ed i suoi risultati appaiono come una prova definitiva del fatto che la luce emessa da smartphone, tablet e computer –in particolare la luce blu- ha un effetto deleterio sul ritmo sonno-veglia. Nello specifico sono stati formati 3 gruppi di persone, tutte in buona salute e di età compresa tra i 13 ed i 24 anni. Ad un primo gruppo sono stati fatti indossare degli occhiali su cui erano stati montati dei LED che emettevano luce blu, ad altri volontari sono state fornite delle lenti arancioni, che impediscono il passaggio di radiazioni a bassalunghezza d’onda –quelle della luce blu, per l’appunto-, mentre i soggetti inclusi nel terzo gruppo non vestivano nessun tipo di occhiali. A tutte queste persone è stato fornito un tablet, settato sul massimo livello di luminosità, e per diversi giorni i componenti dei tre gruppi lo hanno utilizzato dalle 23 all’una di notte. Tramite misurazioni della melatonina per mezzo di campioni salivari, si è visto che vi era effettivamente una soppressione dei livelli di melatonina nei soggetti esposti alla luce del tablet ed, in misura ancora maggiore, in quelli che vestivano le lenti con i LED blu, mentre gli unici a non avere alterazioni della secrezione dell’ormone erano i ragazzi che dotati di lenti arancioni. Ciò costituisce una prova concreta del fatto che utilizzare dispositivi dotati di luce artificiale nelle ore notturne o serali influisce negativamente sul sonno. In pratica, questi device elettronici confondono il nostro organismo, che, in seguito alla riduzione dei livelli di melatonina, viene stimolato a comportarsi come se ci si trovasse in pieno giorno e, quindi, viene sensibilmente ridotta la capacità del soggetto di prendere sonno. In definitiva sarebbe bene limitare l’uso di smarphone, tablet e computer nelle ore serali o, in alternativa, abbassare al minimo la luminosità degli schermi, modificare i colori verso il rosso o vestire lenti blue-blocking.

La luce blu è la più dannosa per gli occhi
La luce blu ha una bassa lunghezza d’onda ed è anche definita come luce visibile ad alta energia, essendo la più pericolosa per gli occhi.