Un Sabato con Lucrezia D’Alagno, regina di Somma

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La regina si aggira per il castello, interrogando il visitatore su cosa ci sia venuto a fare nella sua dimora di secoli e secoli. Il visitatore è imperterrito: non può rinunciare a far conoscere al resto della gente Lei, uno degli illustri personaggi che hanno scelto la nostra terra, influenti nella storia, politicamente e affettivamente. Si tratta di Lucrezia d’Alagno, l’amante di anni di re Alfonso d’Aragona. Sabato 24 ottobre alle ore 18,30 presso l’Auditorium dell’ITIS “Majorana” a Somma sarà proiettata la prima del documentario “La regina dagli occhi viola”, che racconta gli anni di Lucrezia a Somma, nel castello fatto costruire da lei nella zona del Casamale. Il visitatore- cicerone di cui sopra è Emanuele Coppola- direttore dei Beni culturali di Santa Maria del Pozzo- produttore e sceneggiatore della pellicola, per la regìa di Antonia Tosini.

L’ incontro di Lucrezia con Alfonso, così come tramandato dalla tradizione, presenta una struttura molto simile al primo contatto dell’umile Griselda boccacciana con Gaultieri, cioè quasi un’illuminazione del potentato che si trovava a passare per strada verso la dama di ceto più basso (i D’Alagno erano famiglia patrizia): alla vigilia del giorno di San Giovanni, le ragazze di Torre del Greco usavano chiedere una moneta come augurio di un prossimo matrimonio, Lucrezia ebbe l’ardire di rivolgere la questua al re, in visita a Torre proprio per assistere al caratteristico rito. Alfonso, preso dalla sua bellezza, le fa dare tutta la borsa, ma ella risponde che un solo“Alfonso” (la moneta corrente all’epoca) era abbastanza… Da allora Lucrezia diventa la prediletta, ma Alfonso non riesce a farne la sua regina perché muore prima della moglie Maria di Castiglia; addirittura si scrive che il loro amore si sia conservato sempre casto…castello-somma-vesuviana

Lucrezia dovette poi lasciare la corte napoletana per via delle invidie e i crucci del figlio di Alfonso, Ferrante, il quale vedeva in lei solo una cortigiana che aveva come tanti altri succhiato le ricchezze del padre; si ritirò a Somma. Già, perché Alfonso l’aveva resa donna influente, donandole in proprietà Somma e Caiazzo, roccaforti che Ferrante tentò di toglierle, anche assediando Somma senza riuscita. Lucrezia aveva doti politiche: intrattenne rapporti diplomatici persino con gli Sforza di Milano, sotto la cui ala cercò poi protezione quando si vide costretta a lasciare Somma perché messa spalle al muro da Ferrante. Passò alla parte angioina recandosi in esilio a Roma, dove morì. Il documentario si sofferma altresì sul rapporto con il contado di Somma, per spiegare come si sentisse a casa in quest’aria.
Dunque, una donna dai molteplici volti: l’amante, l’ambiziosa, la politica. Non le manca nulla per essere protagonista degna della riflessione del pubblico e la dimensione del cortometraggio scelta da Emanuele Coppola è una formula senza dubbio adatta per avvicinare alla storia del territorio anche quelli che sarebbero meno attenti a un intero documentario girato come lungo.