Aggrediti operatori del 118 alla Duchesca mentre tentano di rianimare una settantenne. Familiari tentano di gettare dalla finestra un infermiere. Verdi. Personale medico ha oramai paura di andare in alcune zone della città perché rischia di essere ucciso

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118

“In alcune zone della città è diventato rischioso intervenire per soccorrere le persone con il 118 e il rischio è di non riuscire a salvare vite umane proprio per il comportamento irresponsabile di certe persone”.

Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale bisogna prendere in considerazione con la massima attenzione la denuncia che Natale De Falco, rappresentante sindacale del Cimo Emergenza, ha fatto intervenendo nel corso de La radiazza di Gianni Simioli.

“Il racconto di quel che è successo stanotte alla Duchesca a una squadra di soccorritori del 118, composta da un medico, un infermiere e un autista lascia senza parole” ha aggiunto Borrelli ricordando che il personale ha dichiarato di essere stato aggredito, prima verbalmente e poi fisicamente, e rinchiuso in una stanza per una mezz’ora dove un infermiere avrebbe addirittura rischiato di essere buttato già dal balcone”.

“Purtroppo quel che è successo non è un caso isolato perché, in alcuni quartieri della città, le aggressioni sono all’ordine del giorno, al punto che ormai ci sono difficoltà a reperire le persone per fare i turni su alcuni quartieri, soprattutto di notte” ha detto De Falco facendo un appello ai cittadini: “Aiutateci ad aiutarvi perché per noi è impossibile lavorare con quella tensione e il rischio è che perdiamo vite che potremmo salvare lavorando in condizioni diverse”.

“Stando a quanto mi ha raccontato la dottoressa Taverna una delle persone aggredite alle quali ho espresso piena solidarietà” ha aggiunto Borrelli “i componenti della squadra di soccorso sono stati picchiati e insultati e  anche presi a sputi non appena sono arrivati intorno alle 5.30 del mattino in soccorso a una donna di 70 anni in condizioni estreme, già mentre eseguivano le operazioni di rianimazione sulla paziente, e solo l’intervento della polizia, arrivata sul posto con tre pattuglie e poi con ulteriori rinforzi, ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente fino ad arrivare a tragiche conseguenze”.

“Abbiamo avuto paura di morire” ha spiegato la dottoressa Taverna che assieme ai colleghi ha denunciato il tutto alle forze dell’ordine e ha avuto 8 giorni di prognosi ricordando che le persone aggredite hanno denunciato che “neanche la polizia è riuscita a fermare la violenza di quelle persone che continuavano a colpire anche quando i poliziotti tentavano di tenerle ferme”.

“Anche se ci fossero ritardi nei soccorsi, la violenza sarebbe ingiustificabile” ha aggiunto Borrelli per il quale “il clima di violenza e sopraffazione che c’è in alcune zone della città purtroppo si manifesta anche in occasioni come queste, ma bisogna far sentire la forza delle Istituzioni e i protagonisti dell’aggressione di questa notte, se fossero confermati i fatti, vanno arrestati subito e condannati a una pena esemplare che serva da monito per il futuro”.