Il ristorante Torre Ferano, Vico Equense, ritrova l’anima di un antica trattoria di campagna

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scarole e crema di fagioli

Con il suo nuovo vestito cucito su misura da Camillo Sorrentino il ristorante “Torre Ferano” ha ritrovato la sua anima di antica trattoria di campagna. Nata come cantina, di produzione e mescita di vino, e trasformata da circa vent’anni in ristorante, la bella struttura rurale che da Arola, frazione collinare di Vico Equense sovrasta un suggestivo pezzo di cielo del golfo di Sorrento, ha trovato la sua dimensione più giusta.

Camillo Sorrentino
Camillo Sorrentino

Ha compiuto il suo destino grazie a Camillo Sorrentino che ha iniziato questo percorso in compagnia e oggi lo completa da solo. Lo completa con ambienti e arredi della tradizione contadina che rivive anche nei piatti. Camillo Sorrentino, che da vero patron si occupa della spesa, della cantina e dei fornelli, ha scelto un bravo chef per dare nuova forma e sostanza ai piatti che hanno decretato il successo di questo locale. Lo chef Luigi Sorrentino, che conta al suo attivo numerose esperienze di prestigio è riuscito a seguire la scia di un locale che aveva già la sua filosofia di cucina integrandola con la sua capacità ed il suo modo di metterla nei piatti. E’ cosi che i cavalli di battaglia del locale che vanno dalla pasta e patate con provolone del Monaco alle genovesi, fino ai ragù con carne di maiale e le mille preparazioni della tradizione contadina come la frittata di patate, scarole e fagioli o salsiccia e broccoli diventano soufflè o sformati delicati e gustosi. Un’altra novità che ha portato aria fresca in sala è stata l’arrivo di Ervin Oxa vecchia conoscenza della ristorazione sorrentina e amico di Camillo.dsc04966 Ed ora che Ervin studia da maitre ha trovato il posto adatto per crescere. Infatti, grazie ai rinnovati ambienti, può dare il benvenuto  agli ospiti vicino al camino o per un delizioso aperitivo nell’accogliete locale ricavato da una grotta dove su un antico tavolo di falegnameria si possono degustare salumi e formaggi tagliati al momento e scelti tra quelli che fanno da cielo all’intera sala. Così si può iniziare con un piccolo panino caldo farcito di coppa di testa e provolone del monaco con confettura di cipolla in abbinamento ad una buona bollicina. Ma questo non significa che a Torre Ferano manca il pesce fresco che spesso si rivela in ottimi piatti marinari o, appunto, negli aperitivi.  Il passaggio alla sala superiore è condizionato dalla vista di un angolo pieno di bontà, confezionate artigianalmente e bottiglie di vino, che ricorda la dispensa della nonna che abitava in campagna. Del resto qui tutto ricorda la cultura gastronomica della civiltà contadina. Dal posto che si trova nel cuore agricolo della costiera fino ai piatti che raccontano di un mondo antico che è l’unico capace di dare un futuro alla cultura del cibo.

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