Orazio Ferrara – Uomini e Storie della città di Sarno – Ed. Buonaiuto, Sarno

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Dalla Presentazione dell’avv. Gaetano Ferrentino Vice Sindaco di Sarno:

“Nel duello costante tra macrostoria e microstoria, si inserisce questo nuovo lavoro di Orazio Ferrara che, a mo’ di galleria, mette in vetrina alcuni personaggi della storia sarnese. Una galoppata lungo i secoli per presentare virtù locali, luoghi trascurati e feste scomparse. In sezioni diverse, ma tutte con il comune denominatore dell’amore per il racconto della città. Guerrieri, soldati, industriali, signori e religiosi, attraverso le loro vite, raccontano le antiche radici sarnesi. Ritratti affascinanti di uomini che hanno lasciato un segno del loro passaggio e della loro esistenza, ma che spesso non rientrano nella memoria collettiva pur rappresentando esempi da tramandare del comune vivere cittadino. Non eroi, ma esempi, forti anche del loro semplice e coerente vissuto quotidiano attraverso valori di grande spessore tradotti nella spicciola semplicità che li contorna di un’aurea di familiarità.

Una carrellata sistematica di questo tipo si inserisce nei ritratti e profili sarnesi di uomini illustri di ottocentesca memoria tracciati dai canonici. Rappresentazioni di uomini, ma anche di luoghi. E, soprattutto, di ricordi. Come sempre capita, come la torta di mele di Proust, basta una citazione per schiudere lo scrigno della nostalgia e del viaggio nel passato che ciascuno interiorizza e modella secondo il proprio animo.

Dal Medioevo ai giorni nostri, Ferrara non tralascia lo spirito popolare finale che si incarna in Alesio, esempio dei vizi nostrani, e affronta temi profondi come il coraggio, l’arte e la cultura. Affronta l’evoluzione da terra di guerrieri e colonizzatori a terra di industrie, passando per la borghesia culturale di inizio Novecento e arrivando a personaggi affermatisi Oltreoceano.

Narra di personaggi che possono apparire secondari, ma che sono ben vivi nella memoria del popolo. Un catalogo di tipi da avere come riferimenti di umane virtù nei vari campi esistenziali.

La forza del libro di Orazio Ferrara sta nella assoluta assenza di pretesa storiografia da parte dell’autore che non vuole scrivere la Storia, quella tecnica, ma scrive le storie. Eppure, in questa sua leggerezza del racconto, vi è anche la rigidità tecnica delle fonti, tra le quali, vi è quella più grande: la sua memoria e il suo vissuto.

Man mano che si avvicina ai giorni nostri, infatti, i suoi ritratti assumono sempre più connotazioni profonde con risvolti affettivi.

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