Pompei, disagi nella scuola di via Capone: genitori in rivolta

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Ancora polemica per quanto riguarda il discorso riguardante le strutture scolastiche della città. Genitori di nuovo sul piede di guerra. E’ successo, ieri mattina, in via Capone davanti al cancello d’entrata del plesso scolastico (vedi foto in basso). “E’ una vergogna. I nostri figli non sono tutelati. La scuola è sporca, i servizi igienici sono mal funzionanti”, sono le parole di Amedeo Capano, genitore di uno dei bambini che frequenta la classe terza nel plesso Capone. Una questione oramai irrisolta da anni quella che riguarda i disagi nelle strutture scolastiche di Pompei. Un falla che, come una ferita, continua ad aprirsi col passare degli anni. Stavolta è toccato alla scuola elementare del secondo circolo didattico, che si trova a pochi passi dal campo sportivo Bellucci. “Qualche settimana fa’ è scoppiata la caldaia mentre stavano apportando lavori di manutenzione. Il tutto è successo (incoscientemente) mentre i nostri figli erano ancora nelle aule. Un forte boato ha fatto pensare per il peggio. Tutti sono scappati fuori”, a parlare stavolta è Anna Vaiano, avvocato e rappresentante dei genitori. Proprio così. Quella della caldaia è soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I piccoli alunni del plesso svolgono le lezioni al freddo da circa 2 settimane. E la cosa non è andata per niente giù ai genitori degli alunni, che ieri hanno inscenato la protesta pacifica, portandola al cospetto delle istituzioni locali e alle forze dell’ordine. “Siamo stufi – spiega Rosanna -. I nostri figli non sono al sicuro in una scuola del genere. Dobbiamo addirittura provvedere noi a procurargli carta igienica, sapone e tanto altro. I bagni non funzionano. Non si può andare avanti così”. L’sos scuole, a Pompei, è stato lanciato più e più volte, ma quello di ieri ha innescato un meccanismo più determinato, risvegliano le coscienze di molti. Sul posto sono giunte, poi, le forze dell’ordine. Dapprima i carabinieri della stazione locale, guidati dal Maresciallo Capo Tommaso Canino, e, poi, gli uomini della polizia di stato, supervisionati dal Vicequestore Angelo Lamanna. Un sopralluogo durato circa un’ora, dove sono stati riscontrati e constatati i disagi nella scuola in questione. Sono diventate, infatti, troppe le difficoltà riscontrate all’interno delle strutture scolastiche di Pompei, dopo poco più di tre mesi dell’inizio delle lezioni. Nel frattempo, poi, il dibattito è stato portato fino a palazzo De Fusco, dove ad attendere una rappresentanza di genitori c’era il commissario prefettizio Donato Cafagna, che si sarebbe mostrato disponibile nel fare intervenire (per quanto riguarda la caldaia). “Non ero a conoscenza dei disagi che vive la scuola di via Capone – dichiara il commissario Cafagna -. Una rappresentanza di genitori mi ha messo al corrente di tutto stamattina (ieri per chi legge). La settimana prossima sarà montata la nuova caldaia. Nel frattempo provvediamo ad installare stufe elettriche nelle aule. Poi, dopo il referendum, provvederemo con una pulizia straordinaria, anche se ció è compito della vigilanza”.

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