La sanità si rinnova: nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale

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Questo primo mese del nuovo anno porta in dote un significativo cambiamento nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), che prevede il rinnovamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, comunemente chiamati LEA e, contestualmente, l’approvazione definitiva da parte della Conferenza Stato-Regioni del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV).

Perché i LEA sono così importanti

I Livelli Essenziali di Assistenza sono l’insieme delle prestazioni che il SSN deve garantire, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket, a seconda dei casi, a tutti i cittadini che ne hanno effettivamente bisogno. Questo strumento, che almeno nel concetto, costituisce un vanto per il nostro sistema sanitario, fa sì che il cittadino possa accedere in un modo economicamente vantaggioso a tutti quei servizi per la salute considerati indispensabili ed inalienabili. In aggiunta a questi livelli essenziali, vi è poi una discrezionalità in ambito regionale, che permette alle regioni stesse di offrire ulteriori servizi a proprie spese, allargando il pool di prestazioni mediche agevolate. I LEA sono divisi in tre grandi ambiti: assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro (profilassi delle malattie infettive, medicina legale, tutela dai rischi dell’inquinamento ecc…); assistenza distrettuale, la quale comprende i servizi sanitari più strettamente legati al territorio, come i servizi per la riabilitazione dei disabili ed i consultori familiari; assistenza ospedaliera in regime di pronto soccorso, day hospital o day surgery e via discorrendo.

Uno strumento da aggiornare costantemente

I LEA, per poter essere uno strumento davvero efficace ed utile, necessitano di un aggiornamento costante, che li ponga al passo con le nuove scoperte scientifiche, soprattutto nell’ambito della patologia medica e nel campo diagnostico. Alla luce di ciò si può comprendere come l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, proposto nel 2016 e approvato quest’anno, sia importantissimo, dato che questi criteri non venivano rivisti dal lontano 2001, se si esclude un ritocco marginale avvenuto due anni dopo tale data. A questo gap temporale, negli anni, si è sovrapposto un conseguenziale gap tecnologico, che oggi almeno in parte viene colmato. Tra le varie nuove prestazioni offerte, è presente anche l’enteroscopia con microcamera ingeribile, messa a punto proprio nel 2001, ma fino ad oggi

Videocapsula per enteroscopia
Una videocapsula per enteroscopia. Lunga circa 2 centimetri, può essere facilmente ingerita dal paziente.

esclusa dai LEA a causa del loro mancato aggiornamento. Questa procedura consiste nel fare ingoiare al paziente una piccola capsula contenente una videocamera capace di generare un filmato durante il suo passaggio nell’intestino tenue e di trasferirlo su un computer. Tale tecnica, oltre ad essere evidentemente meno invasiva di una classica enteroscopia, spesso dà anche risultati migliori secondo numerosi test di laboratorio. Un’altra new entry di spicco, forse anche più importante, è la terapia adronica, la quale si configura come una radioterapia particolarmente efficace per il trattamento dei tumori.

Genetica, malattie rare ed altre modifice

Un ambito in cui si è avuto un importante upgrade dei LEA è quello della genetica, che non a caso è uno dei campi di ricerca che si evolvono più velocemente. Viene infatti introdotta la consulenza genetica, già ampiamente affermatasi in molti altri paesi come strumento imprescindibile per informare il paziente su tutto ciò che concerne un determinato test genetico e sull’interpretazione dei risultati, oltre ad essere anche uno strumento di supporto emotivo in casi particolarmente difficili. In più è stato anche revisionato l’elenco delle prestazioni e dei test erogabili per ciascuna patologia genetica. Altro documento finito sotto la lente d’ingrandimento della Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA è la lista delle malattie rare. Come si può immaginare, dal 2001 sono state scoperte nuove patologie e alcune classificazioni sono state cambiate in virtù delle nuove conoscenze. Proprio per questo, nel nuovo elenco delle malattie rare sono stati aggiunti 110 tra gruppi di patologie e malattie singole, come la myasthenia gravis, la sarcoidosi e la sclerosi sistemica progressiva. Dal blocco delle malattie rare, invece, sono state depennate la celiachia, la sindrome di Klinefelter, le connettiviti indifferenziate e la sindrome di Down, tutte ricollocate tra le malattie croniche, le quali hanno un trattamento economico diverso nell’ambito dei LEA. Nella folta schiera delle malattie croniche sono state poi aggiunte nuove patologie, come la sindrome da talidomide, l’osteomielite cronica, il rene policistico autosomico dominante, la broncopneumopatia cronico-ostruttiva moderata, grave e molto grave ed, infine, l’endometriosi negli stadi moderato e grave; una patologia, quest’ultima, che colpisce circa 3 000 000 di persone in Italia e per cui sono state stimate circa 300 000 esenzioni. Ulteriori innovazioni, inserite nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, riguardano la diagnosi ed il trattamento dei disturbi dello spettro autistico, un nuovo nomenclatore delle protesi (l’ultimo risaliva addirittura al 1999) e l’assunzione degli oneri economici da parte del SSN per le procedure di raccolta, conservazione e distribuzione delle cellule riproduttive nell’ambito della riproduzione medicalmente assistita, sia omologa -spermatozoo e ovulo provenienti dai due genitori- che eterologa -ovulo o seme appartenente ad un donatore terzo-.

Un nuovo piano per le vaccinazioni

Da questo corposo rimodernamento del SSN non poteva essere escluso il più importante Vaccinostrumento di prevenzione disponibile per molte patologie: i vaccini. Con il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV), incluso nei nuovi LEA, nuove tipologie di vaccino vengono offerte dallo stato italiano, omogeneamente, su tutto il territorio ed in tutte le regioni. Vengono introdotte la vaccinazione contro il meningococco B, la tetravalente anti-meningococco A, C, W e Y per gli adolescenti -da somministrare anche a chi ha ricevuto in precedenza la anti-meningococco C, che viene sostituita di fatti dalla tetravalente-, la vaccinazione antivaricella, quella anti-rotavirus (per i soli soggetti a rischio durante l’anno corrente e per tutti i nuovi nati dal 2018). Inoltre il vaccino anti-HPV viene offerto da quest’anno anche ai maschi undicenni, proprio come avviene per le coetanee, e sempre per gli adolescenti, viene introdotta la quinta dose dell’anti-poliomielite. Per gli anziani di almeno 65 anni di età, invece, viene introdotta la vaccinazione anti-Herpes Zooster e, a partire dalla prossima stagione anti-influenzale e continuativamente per tutti i mesi a seguire, la vaccinazione anti-pneumococco. Per di più viene posto un accento particolare sulle campagne di sensibilizzazione e di informazione circa la necessità inopinabile dell’uso dei vaccini e vengono gettate le basi per la creazione di una anagrafe vaccinale informatizzata nazionale, che possa permettere un più semplice monitoraggio e possa fornire delle statistiche più precise. Il nuovo PNPV, da solo, avrà un costo di circa 300 milioni di euro, a cui si sottraggono alcune voci derivanti da minori oneri e maggiore entrate, giungendo ad un costo netto di 220,2 milioni. I nuovi LEA, considerando che per l’assistenza distrettuale sono stati stanziati 600 milioni, costeranno al ministero approssimativamente 800 milioni di Euro. Questi sono il costi da sostenere per avere un Sistema Sanitario Nazionale che compia meno disparità regionali e si impegni concretamente a favorire l’accesso alle cure essenziali con terapie più avanzate da parte di tutti i cittadini.

I costi relativi ai nuovi Livelli Essenziali di Assitenza
La tabella riporta i costi stimati dal Ministero della Salute per i nuovi LEA. Tuttavia, dato l’ingente numero di modifiche apportate, i costi reali potrebbero discostarsi da quelli previsti.