I vini di Indovino: il sommelier recensisce il rosso della millenaria vigna di Serrara Fontana

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Andrea D'Ambra con Benedetto Migliaccio

Ischia Per’e Palummo  DOC, La Vigna dei Mille Anni, Casa D’Ambra, 2014
Parlare di vino dell’isola di Ischia significa parlare di Casa D’Ambra, la storica cantina fondata nel 1888 da Francesco D’Ambra (detto Don Ciccio).
Sono passati circa 130 anni da allora, e siamo alla quarta generazione, con tanti cambiamenti intercorsi, ma lo spirito e la voglia di valorizzare un territorio ed un contesto unico è sempre la stessa. La svolta significativa avviene tra gli anni ’50 e ’60, anni in cui si investe in impianti moderni, nell’acquisto di nuovi vigneti e nella costruzione dello stabilimento enologico a Panza d’Ischia.
Il 12 luglio del 1963 venne approvata la legge 930 sulla DOC dei Vini Italiani, ed i successori di Don Ciccio, i fratelli Mario e Salvatore, con grande lungimiranza portano immediatamente avanti la richiesta di riconoscimento della  DOC Ischia, approvata poi nel 1966: la prima DOC Campana, tra le prime 5 d’Italia.
Negli anni a seguire il grande impegno e la dedizione suscitano l’interesse di Veronelli, strenuo sostenitore dei piccoli produttori. È bastata una sua visita a vigna Frassitelli per intuirne le potenzialità e suggerire di produrne un Cru: un successo, visto che il Tenuta Frassitelli è divenuto il vino simbolo dell’azienda. Il resto è storia contemporanea, fatta di continua ricerca e valorizzazione del patrimonio ampelografico isolano. Questo è il motivo che ha spinto Benedetto Migliaccio ad affidare la rivalutazione del vigneto di Jesca proprio ai D’Ambra: una vigna nel comune di Serrara Fontana di cui è documentata l’esistenza sin dal 1034. Da essa viene prodotto il “Vigna dei Mille Anni”, un rosso da Per’e Palummo, Aglianico e Cabernet, dall’intenso e vivido colore rubino. I profumi vanno dal ribes alla prugna, dalla lavanda alla liquirizia, con note vegetali e balsamiche di fondo. Il sorso è d’impatto, avvolgente, integro, con un tannino maturo ed una piacevole salinità che stimola la bevuta, impreziosita da richiami vegetali e balsamici in chiusura. Un rosso da bere a 16°C con il celebre Coniglio all’Ischitana. RUBRICA A CURA DI ANTONIO INDOVINO , Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina