La ricetta della pizza Aquila d’Oro di Carmine Fierro fa rivivere lo storico locale di Cava de’ Tirreni

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a destra Carmine e a sinistra la moglie Carmen al centro il padre Aniello Fierro

Il locale è di quelli storici. Mentre le mai in pasta sono di un’altra famiglia di bravi pizzaioli cavesi che ha rilevato la struttura ed aperto da circa un mese. E’ così che il ristorante l’Aquila d’Oro, corso Principe Amedeo di Cava de’ Tirreni,  ha riaperto i battenti tornando a far parlare di se nel variegato ed

trippa e fagioli

interessante panorama della ristorazione cittadina. Si perché dire Aquila d’Oro significa riaccendere i ricordi su una delle primissime pizzerie della città metelliana che per mezzo secolo ha accompagnato le serate golose di tanti clienti con le numerose bontà che uscivano dal forno delle pizze. Oggi, la gestione è nelle saldi mani della famiglia Fierro che con Aniello e Carmine assicurano una gustosa continuità in un ambiente che ripropone la classica conduzione familiare. Una conduzione che, innanzitutto, valorizza la tradizionale cucina da trattoria con i suoi vecchi ed intramontabili sapori. All’Aquila d’Oro, infatti, la buona pizza fa rima con quello che arriva dai fornelli che senza fronzoli ed inutili forzature propone una verace cucina casereccia che si rivela in saporite proposte di “ Trippa e fagioli”, di “Pasta e patate allardate”, di “Soffritto”, di “Tracchie di maiale e broccoli”, di “Pasta e ceci”, di “Coniglio alla cacciatore” e di “Baccalà fritto” tanto per citare alcuni tra i più significativi piatti della tradizione popolare. Ma ci sono anche pietanze classiche come le “Orecchiette con broccoli e salsiccia” e altri primi o le “Tagliate di carne” e tanti altri secondi preparati con la stessa mano leggera ma decisa del giovane chef Luigi Longino, anch’esso cavese doc. Come cavesi doc sono Aniello Fierro, da sempre pizzaiolo con un lungo periodo di lavoro al nord, e suo figlio Carmine che dall’età di 13anni segue le orme paterne e dopo la parentesi che lo ha visto gestire una pizzeria a Pontecagnano è tornato nella sua città a far rivivere uno dei luoghi più significativi della gastronomia locale. Le pizze sono il loro lavoro e la loro passione e l’elenco delle proposte è lunghissimo. Tra le altre si notano quelle “cremose” con tartufo o con asparagi o ancora con carciofi.

pizza Aquila d’Oro

Poi le classiche e quelle dedicate al territorio ed i suoi prodotti come l’amalfitana con le alici di Cetara, la Cava con verza e salsiccia o la Carmen con il pistacchio e la mortadella. Infine c’è l’Aquila d’Oro ( la ricetta sotto) che prevede la pancetta, i funghi porcini, la mozzarella ed i pomodorini del piennolo.

La Ricetta: pizza Aquila d’Oro

Ingredienti: 1kg di farina, circa 1/2litro di acqua, un pizzico di sale, lievito q.b., 200gr. di pomodorini del piennolo, 250gr. di mozzarella di bufala, 100gr. di pancetta, 150gr. funghi porcini un ciuffo di basilico,  olio extravergine d’oliva.

Procedimento: impastare la farina con l’acqua aggiungere il sale, il lievito e lavorare fino a raggiungere la giusta morbidezza. Far lievitare. Quindi stendere la pasta in una o più teglie a seconda della grandezza. Condire con l’olio, fattine di pancetta, la mozzarella tagliata a dadi,  i pomodorini schiacciati ed il basilico. Infornare a 200° per circa mezzora

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