I vini di Indovino: il sommelier recensisce il Fiano di Lapio che matura in botti alsaziane

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Campania Fiano IGP, Oi nì, Tenuta Scuotto, 2013
Ci troviamo a Lapio, in Contrada Campomarino, alle pendici del Monte Tuoro. E’ qui che nel 2009 Eduardo Scuotto, con l’aiuto del figlio Adolfo, decide di dar vita ad un sogno risposto nel cassetto, ma mai accantonato: quello di dar vita ad un’azienda vitivinicola. La passione per il vino, unita allo spirito imprenditoriale ed alla voglia di eccellere nel proprio operato, sono stati sicuramente gli stimoli giusti per realizzare un progetto molto ambizioso. L’idea è stata fin da subito quello di affacciarsi sullo scenario enologico regionale con prodotti che differissero per identità nel calice, che non seguissero nessuna moda, emozionanti, unici e comunque fedeli ad un territorio, quello irpino e di Lapio nel particolare, dalla indiscutibile vocazione. Fondamentale è stata la scelta di un enologo dalla grande esperienza come Angelo Valentino, che da 30 anni calca il panorama vitivinicolo campano e grazie al quale è nato “Oi nì” (locuzione con cui in dialetto napoletano ci si rivolge ad un figlio), etichetta simbolo, quella che meglio rappresenta la diversità dai “competitor” sul mercato, e di cui vantare la paternità già dal nome in etichetta. E’ un Fiano in purezza da vendemmia tardiva che fermenta ad opera dei lieviti indigeni in botti “alsaziane”, dove resta per 12 mesi sulle fecce fini. Un protocollo non convenzionale, che non rispetta i dettami del Disciplinare di Produzione della DOCG Fiano di Avellino, e che giustifica (a dispetto della provenienza delle uve) una denominazione diversa in etichetta.
Nel calice si tinge di un color oro vivido. Il naso è di grande impatto e sprigiona profumi di ananas e susine mature, vaniglia, miele, camomilla ed una nota erbacea di fondo che ricorda il fieno. Il sorso è d’impatto, ricco, avvolgente, equilibrato da una buona dose di freschezza ed una grande sapiditá, completato da una lunghissima ed appagante chiusura di bocca dai richiami fruttati e speziati. Un bianco da abbinare sicuramente ad un Risotto allo Zafferano.
RUBRICA A CURA DI ANTONIO INDOVINO , Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina