I Vini di Indovino: il sommelier recensisce il Core rosso di Silvia Imparato

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Campania Rosso IGP, Core, Montevetrano, 2015
Ci troviamo nel comune di San Cipriano Picentino, su rilievi pre-appenninici alle spalle della città di Salerno. Proprio qui, nel fondo di famiglia che i nonni avevano acquistato dai Borboni negli anni ’40, “Madame Imparato” sognava di realizzare un grandissimo rosso del sud. Correvano i primi anni ’80, periodo in cui Silvia era una fotografa professionista e condivideva con un nutrito gruppo di amici la passione per il vino e per i grandi Bordeaux. L’interesse comune per i vini d’oltralpe, la professione dell’uno e le ambizioni dell’altra: sono queste le circostanze in cui incontra Renzo Cotarella e suo fratello Riccardo, cui confida la sua grande ambizione.
Successivamente ai primi sopralluoghi di Riccardo, si decise di innestare sulle vecchie viti l’Aglianico (biotipo di Taurasi), il Cabernet Sauvignon ed il Merlot.
Le prime sperimentazioni portarono nel ’91 a risultati stupefacenti, oltre tutte le aspettative, con le primissime bottiglie (destinate ad un uso strettamente proprio) ottenute da Cabernet Sauvignon per il 70% ed il saldo restante di Aglianico.
Nei 2 anni successivi si giunse alla “quadratura del cerchio” con l’aggiunta del Merlot al taglio, la commercializzazione della prima annata nel 1993 e, la nascita del Montevetrano: il primo “supercampano” che fece scalpore soprattutto per il taglio di 2 vitigni internazionali con l’autoctono Aglianico.
Quest’oggi vi parlo del Core Rosso, il biglietto da visita aziendale, ottenuto da Aglianico in purezza, vinificato in acciaio e maturato in barrique. Nel calice si tinge di un vivido rosso rubino, non molto concentrato, che vira verso una tonalità più matura. Al naso il primo input è di ciliegia e prugna, seguite da profumi di violetta, di cannella e lievi accenni balsamici. Il sorso è d’impatto, morbido, ricco, al contempo agile e dinamico, con un tannino maturo e ben integrato a dare la giusta spalla, ed una piacevolissima chiusura fruttata. Un rosso da bere a 16°C con un buon piatto di Pappardelle al ragù. RUBRICA A CURA DI ANTONIO INDOVINO , Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia, Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina