Nella ricetta dello chef Mario Strazzullo del Mesa di San Giorgio a Cremano la cozza da il meglio di se

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le linguine Napoli dello chef Strazzullo

Maggio profuma di rose. Ma anche di sughi della tradizione marinara dove le cozze danno il loro contributo essenziale. Perché è proprio il mese di maggio ad aprire le danze al periodo che vede pronto e con più sapore il mollusco più amato dalla tradizione popolare. Il mitilo mediterraneo è un mollusco lamellibranco ricoperto da due valve composte principalmente da carbonato di calcio. Il “frutto” che si trova dentro è di colore giallo crema se maschio e rosso arancio se femmina. Si riproducono velocemente colonizzando ampi tratti di mare su scogliere o supporti duri dove si attaccano tramite il bisso, un filamento bruno che secernano e che si solidifica a contatto con l’acqua. Il nutrimento arriva dal mare, principalmente plancton; ma anche particelle organiche in sospensione. E proprio per questo è importante mangiarle cotte per evitare malattie come il tifo o epatite causate dall’inquinamento, essendo le cozze dei formidabili filtri. Muscolo o peocio è il nome comune nelle regioni del nord, mentre in tutto il sud è conosciuta come cozza. Ed è proprio al sud che da il meglio di se con la varietà tarantina. Taranto un tempo era il maggior produttore di cozze al mondo con i suoi immensi “giardini” nel Mar Piccolo e nel Mar Grande, dei veri e propri territori in mezzo al mare. In Campania, soprattutto nel napoletano le cozze godono di grande gradimento, basti pensare al successo dei chioschetti di Castellammare di Stabia.  Impepate, a zuppa, al gratin e con gli spaghetti, danno un gusto unico ed inconfondibile a questi piatti. Ma anche in compagnia riescono a caratterizzare pietanze che senza di esse non sarebbero ugualmente saporose. Per cui entrano a pieno titolo, tra gli altri ingredienti, in prelibatezze come l’insalata di mare, il risotto alla pescatore, nei soutè di frutti di mare, nelle zuppe di pesce e nelle varie preparazioni di primi che prevedono frutti di mare. Ultimamente sono arrivate addirittura ad impreziosire piatti poveri come la pasta e fagioli e la pasta e patate.

Ma nella ricetta proposta dallo chef Mario Strazzullo cantano da soliste. Sono protagoniste assolute di un classico piatto reso, però, particolare dal tocco del bravo e giovane chef che da pochi mesi dirige i fornelli del ristorante Il Mesa- percorsi di gusto di San Giorgio a Cremano. Lo chef Strazzullo che arriva da esperienze stellate presso personaggi come Cannavacciuolo e Alfonso Iaccarino, ha impostato la sua cucina nel solco della tradizione partenopea. Piatti popolari, leggermente rivisitati, come quello della ricetta,  sono il biglietto da visita di locale che sa raccontare l’evoluzione della gastronomia mediterranea.

La Ricetta: Linguine Napoli 

Ingredienti per 4 persone: g. 400 di  Linguine “Gerardo Di Nola”, gr. 280 di cozze sgusciate, gr. 200 di pomodorino rosso del Vesuvio, gr. 150 di taralli al finocchietto, gr. 200 di brodo vegetale,  prezzemolo, peperoncino q.b.

Procedimento per la salsa al tarallo: Frullare i taralli con il brodo vegetale caldo e tenere da parte

Procedimento per il sugo:  Pulire e lavare abbondantemente le cozze, Cuocerle in una padella larga con olio e aglio e poi sgusciarle. Dopo recuperare l’acqua delle stesse. In una casseruola soffriggere aglio e olio, aggiungere i pomodorini e i  peperoncini. Far cuocere per circa 3 minuti. Aggiungere man mano l’acqua recuperata delle cozze. Cuocere le linguine in abbondante acqua salata. A metà cottura, insaporire le linguine nel sugo e amalgamare. Aggiungere prezzemolo secondo gusto personale Impiattare in un piatto piano. Sul fondo mettere due cucchiai di salsa di tarallo calda. poggiare le linguine. E guarnire con cozze e pomodorini in superficie.