Al ristorante pizzeria Terrazza Crispi di Cava de’ Tirreni si incontrano la tradizione partenopea e quella salernitana

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Nella foto con il direttore Alesando De Sio, gli chef Alfonso Manzi, Giacomo Bernardi, i pizzaioli Vincenzo Della Corte, Stefano Albano, Roberto Sorrentino e gli addetti alla sala Filomena Della Monica e Pietro Apicella.

Cava de’Tirreni si conferma una delle cittadine campane più vivaci e ricche di novità. Anche dal punto di vista strettamente gastronomico. Nuovi locali d’intrattenimento giovanile, come wine bar e pub, o ristoranti classici continuano a fare rima con la storia millenaria della città. Cioè continuano a convivere, anzi a completare, il quadro di una realtà che, con le sue monumentali testimonianze, ha tanto da raccontare, partendo sin dai tempi dell’antica Roma. Epoca a cui risale la fondazione con il console Metello. Poi c’è l’Abbazia della SS Trinità fondata nel 1011. e tanto altro  legato agli eventi della  chiesa cattolica e del papato. Lo stesso borgo Scacciaventi, l’attuale centro cittadino destinato al passeggio ed allo shopping, con i suoi portici che risalgono al 1400 sono una testimonianza tangibile di quanta storia è passata per questa vallata che da sempre ha costituito la strada di passaggio tra Napoli e Salerno. E nei tempi più recenti è divenuta anche terra di incontro tra le due province con tanti napoletani e salernitani che riempiono locali, pizzerie e ristoranti. E come luogo di confine ha avuto la fortuna, ma anche la bravura, di saper mettere insieme il meglio della tradizione gastronomia partenopea e quella delle provincia di Salerno, il meglio dei prodotti che nascono nel confinate agro nocerino- sarnese e nella vicinissima costiera. Ed è con questa consapevolezza che tanti locali sono diventati ristoranti di successo ed è con la stessa consapevolezza che anche i nuovi ristoratori impostano il proprio menù. Come succede al neonato Terrazza Crispi che ha aperto da circa un mese in via Crispi, di fronte alla Villa Comunale, nel cuore antico della cittadina metelliana. Qui la cucina e la pizzeria, con i suoi due forni, sono impostate tenendo conto del territorio circostante da dove si attinge tutta la materia prima. La scelta dei pomodori corbarini o le alici di Cetara o ancora dell’olio extravergine di oliva del Cilento, sono l’esempio di come il direttore del locale, il giovane Alessandro De Sio, abbia le idee chiare. Anche nel gestire altri aspetti come i contenitori per le pizze da asporto che qui sono ecologici e riciclabili anche per usi diversi in casa. Quindi i pizzaioli di scuola partenopea, Vincenzo Della Corte, Stefano Albano e Roberto Sorrentino, infornano, oltre a tutte le classiche della tradizione, la Tramonti con provola, patate e pancetta, la Cetarese o quella con la cipolla ramata di Montori. Anche la cucina, con lo chef Alfonso Manzi e il suo aiuto Giacomo Bernardo, spazia tra i piatti tradizionali come le Candele con la Genovese o con il Ragù fino ai Paccheri con il baccalà o alle Fettucce con gamberi, pomodori confit e grattugiata di limone di Amalfi. I secondi di mare, con il pescato fresco che si trova al mercato, attingono dalla cucina marinara con la Zuppa di cozze e maruzzielli, la Frittura di paranza o il Tonno scottato. Poi c’è l’angolo della carne che prevede tagli di qualità con frollatura di almeno 25 giorni per preparare bistecche, tagliate e filetti con Scottona, Chianina, Frisona e Polacca. Un essenziale carta dei vini e una buona selezione di birre completano l’offerta dell’ultimo arrivato ad arricchire il gusto di Cava.

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