Lotta alla violenza di genere: la Scuola Media “Via Martiri d’Ungheria” lo fa con una panchina rossa

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Lotta alla violenza di genere con una panchina rossa ed un cartello indicante il numero nazionale da contattare in caso di emergenza. E’ questo il simbolo della lotta alla violenza sulle donne scelto dalla Scuola Media Statale Via Martiri d’Ungheria di Scafati nella giornata del 25 novembre.

Inaugurata in mattinata la panchina reca l’esortazione “Abbatti il muro del silenzio”, invito rivolto alle donne affinché abbiano la forza di denunciare. Un messaggio chiaro che non necessiterebbe di simbolismi per diventare forte.

<< L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile raccomanda di raggiungere l’uguaglianza di genere e di emancipare tutte le donne e le ragazze affinché la parità ed il contrasto ad ogni forma di violenza siano elementi primari per la realizzazione di una scuola inclusiva>>, ha sostenuto Paola Vigogna, dirigente scolastica di “Via Martiri d’Ungheria“, << Il nostro istituto, al fine di sensibilizzare tutti gli studenti sulla necessità l’attuale e crescente fenomeno della violenza di genere, ha realizzato alcune iniziative volte a richiamare l’attenzione dei cittadini e delle Istituzioni>>, ha affermato la preside. Tra queste vi è sicuramente l’azione di collocazione di scarpe rosse nell’atrio dell’ingresso principale e sulle scale. La panchina, invece, posta al di fuori del cancello, sarà un simbolo permanente.

<< Sia la panchina rossa, sia le scarpe dello stesso colore sono il simbolo di una lotta corale>>, ha continuato a spiegare la preside Vigogna, << Educare contro la violenza di genere vuole dire anche decontaminare il codice linguistico dalla pratica diffusa dei commenti osceni, dei doppi sensi volgare, degli intercalari offensivi e sessisti. Tutto ciò rende la donna sempre oggetto di desiderio nelle mani dell’uomo>>, ha chiosato la dirigente, << Non possiamo delegare solo lo Stato, le Istituzioni e gli organismi di parità a combattere la violenza di genere. Occorre attuare un lavoro di rete che coinvolga anche i singoli e che sia promotore del cambiamento culturale alla base della definitiva risoluzione della violenza contro le donne>>, ha concluso la preside. L’iniziativa ha visto la partecipazione di molti docenti ed anche il coinvolgimento degli alunni, se pur ora siano impegnati con la Didattica a Distanza.