Borgo San Matteo al buio, luce ripristinata grazie ad un intervento del consigliere Rega (Sarno Civica)

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Una foto del Borgo San Matteo di Sarno
Una foto del Borgo San Matteo di Sarno
Il consigliere comunale Antonello Manuel Rega
Il consigliere comunale Antonello Manuel Rega

La luce è ritornata ad illuminare la chiesa intitolata a San Giuseppe, nello storico Borgo San Matteo di Sarno.
Da diverso tempo, infatti, i punti luce della pubblica illuminazione avevano smesso di funzionare, proprio in una delle zone più caratteristiche della cittadina. La vicenda, dunque, è stata persino oggetto di una interrogazione consiliare, nel corso della riunione dell’ assise cittadina del 13 aprile scorso. Dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, è stato il consigliere di Sarno Civica, Antonello Manuel Rega, a chiedere, non solo spiegazioni, ma anche di provvedere affinché la problematica venisse presto risolta.
“Borgo San Matteo è un biglietto da visita per la nostra città – ha detto il consigliere – e dunque mi sono messo in contatto con la società che gestisce l’illuminazione, la quale mi ha reso edotto sulla situazione. E quindi è emerso che i due punti luce non erano censiti nel loro apparato che riguarda il piano di pubblica illuminazione cittadina, e di non poter procedere ad una sostituzione dei dispositivi, al fine di migliorare, in quella zona, l’efficienza del servizio. Credo sia opportuno che questi punti luce – ha concluso Rega – vengano inseriti nella mappatura delle luci cittadine, e venga presto ripristinata la loro funzione”.
Da qualche giorno, la questione è stata dunque risolta, ed il Borgo è tornato a “sorvegliare” dall’alto la città.
Ma non è ancora tutto, poiché nell’interrogazione del neoeletto nel direttivo provinciale di Fratelli d’Italia, vi era anche una domanda sulle competenze della manutenzione della grotta che giace al di sotto della caratteristica chiesa, la quale, necessiterebbe di alcuni interventi di ripristino. Su tale argomento, Rega ha chiesto che venga chiarito se i relativi interventi dovessero rientrare tra le prerogative dell’Ente, o se dovesse invece essere un onere di competenza parrocchiale.