Pesce povero per piatti principeschi: la ricetta proposta da Paolo Esposito de La Basilica di Sorrento

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I castardelli si inebriano nell’origano nella ricetta proposta dal ristoratore Paolo Esposito 

Pesce povero per tavole ricche. Ma non è stato sempre così. Un tempo il pesce azzurro era destinato alle tavole dei meno abbienti. Spesso addirittura era oggetto di baratto tra contadini e pescatori. Per i pescatori infatti non era molto conveniente vendere pesci che si trovavano in abbondanza e riempivano le reti. Alici, sarde ed altro pesce azzurro popolava a dismisura il mediterraneo ma non i banchi di quei pescivendoli che avevano una clientela più benestante ed esigente. Al mercato erano sicuramente più ricercati i pesci ritenuti più pregiati come le orate, le spigole, i saraghi e tanti altri. Per cui ai pescatori non restava che lasciare per se le aguglie, pesci bandiera e quant’altro di povero avevano pescato. Oppure li barattavano con i contadini che scendevano alla marina con i cesti di ortaggi e frutta di stagione. Oggi invece il pesce azzurro ha conquistato ampie fette di mercato e di palati diventando il simbolo del cibo salutare e poco calorico. Anzi è diventato anche di più. Infatti grazie ad una grandiosa operazione di rivalutazione è entrato tra i piatti ricercati dei menù dei ristoranti più attenti all’evoluzione gastronomica rendendo così più ricca la cucina marinara. Tanti chef stellati e di talento hanno creato tanti piatti con il pesce azzurro a cominciare dalle ormai famosissime e diffuse  parmigiane di pesce bandiera per finire con le tartare o genovesi di tonno. Tra gli ottimi pesci ricchi di omega3 e vitamine vi sono i pochi conosciuti Castardelli che simili alle aguglie hanno carne delicata ma gustosa, anche se piena di spine. I pescatori più esperti sanno che per prendere questo particolare pesce azzurro devono seguire i Delfini che ne sono ghiotti. I castardelli finiscono per lo più nella friggitrice che li cuoce per fragranti e gustose fritture. Ma rendono molto anche cucinati in tortiera o arraganati come proposto da Paolo Esposito, patron del ristorante la Basilica di Sorrento. La ricetta (vedi sotto) si ispira alla contaminazione tra mondo rurale e marinaro nato nei secoli scorsi attraverso il baratto tra contadini e pescatori, Ed è proprio in omaggio a questa cultura gastronomica che Paolo Esposito, figlio di contadini, ha voluto nel suo  interessante, vario e ricco menù un piatto povero della tradizione popolare. I castardelli (in alternativa si può sceglier l’aguglia) sfilettati e ben puliti dalle spine incontrano pomodori e origano, uno degli aromi per eccellenza delle estati mediterranee. Una spezie intensa che completa tante pietanze popolari arricchendo con il suo profumo anche i cibi più semplici.

La Ricetta: Castardelli arraganati

Ingredienti per 4 persone: 1kg. di castardelli (o in alternativa di aguglie) , 1 spicchio di aglio, una dozzina di pomodori dolci, una manciata di origano, olio extravergine di oliva e sale q.b.

Procedimento: pulire i castardelli, sfilettare e togliere attentamente tutte le spine. In un  padella rosolare l’aglio in olio caldo, Spegnere la fiamma, aggiungere il pesce, aggiustare di sale, coprire con i pomodorini e l’origano. Infornare per una manciata di minuti in forno preriscaldato. Servire con crostini di pane cafone abbrustolito.