Casatiello a 4 mani. La famiglia in cucina”: il workshop del progetto I.T.I.A. che coinvolge adulti e bambini

Pubblicità

Si avvicina la Pasqua, il tempo in cui sulle tavole dei napoletani la fa da protagonista il casatiello. Questo prodotto della cucina partenopea mercoledì 6 aprile sarà il tema portante del secondo appuntamento targato “I.T.I.A. (Intese Territoriali di Inclusione Attiva). Il primo “Workshop modelli di impresa” si è svolto il 15 dicembre presso il Castello di Acerra ed è stato incentrato sul mondo della pasticceria. Questo secondo appuntamento si svolgerà presso l’Università dei Gusti e dei Saperi di Sant’Anastasia e verterà sul mondo della lievitazione. L’incontro dal titolo “Casatiello a 4 mani – La famiglia in cucina” è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Provinciale Libera Panificatori Napoletani.nIl contesto in cui si preparano e si svolgono i pasti in famiglia ha un’influenza fondamentale sulle future preferenze di gusto dei più piccoli, ma non solo. Cucinare con i bambini ha grandi ripercussioni sull’autostima, sulla crescita dei rapporti familiari e sull’unione dei vari membri del nucleo famigliare. Cucinare insieme stimola spesso la curiosità dei bambini, spingendoli a provare in prima persona alimenti che non avrebbero altrimenti considerato. I bambini che cucinano, infatti, hanno maggiori possibilità da adulti di vivere senza particolari difficoltà il rapporto con l’alimentazione. Inoltre, cucinare insieme aumenta alcune competenze cognitive, quali, ad esempio, competenze matematiche (pesare gli ingredienti), di lettura (leggere una ricetta), competenze scientifiche (riconoscere a quale gruppo appartengono determinati cibi), creatività (decorare un piatto), competenze storico-geografiche (preparare una pietanza di un  paese diverso dal proprio), competenze sociali (migliora l’autonomia e il senso di responsabilità). Ecco perché il secondo workshop del progetto I.T.I.A. è stato pensato per tutta la famiglia. Il casatiello è una pasta di pane arricchita con formaggio, strutto, ciccioli e altri salumi e rilievitata, quindi cotta, preferibilmente in forno a legna. Si presume che il suo nome derivi dalla parola napoletana caso (cioè cacio, da cui casatiello), ingrediente che fa parte del suo impasto. L’esistenza del casatiello è attestata almeno a partire dal Seicento. Una conferma indiretta proviene dalla favola “La gatta Cenerentola” di Giambattista Basile, scrittore napoletano vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, nel passo dove vengono descritti i festeggiamenti dati dal re per trovare la fanciulla che aveva perso la scarpetta: «E, venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove venero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che ‘nce poteva magnare n’asserceto formato». Coloro che parteciperanno all’evento avranno un kit con tutto l’occorrente per realizzare il casatiello anche a casa propria. Tale kit è stato assemblato in collaborazione con alcuni partner di UNIGUS, ovvero Agroavicola Colella e La 5 stagioni. L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Acerra, in particolare con l’Assessorato alle Politiche Sociali capeggiato da Nicola De Matteis.