Al Grand Hotel Lorelei di Sorrento sono di scena i piatti d’autore dello chef stellato Ciro Sicignano

Pubblicità

Nella foto il maitre Sascha Fausto, lo chef Ciro Sicignano con il suo aiuto Antonino Primo, Mario Giangrande, Aniello Varore, Vincenzo Miele, Emanuele Primo e il pasticcere Ferdinando De Simone.

Si potrebbe iniziare dalla fine. Dal dolce e quindi dal bravo pasticcere Ferdinando De Simone. Ma si potrebbe iniziare anche dal servizio attento e meticoloso diretto dal maitre Sascha Fausto e dalla carta degli oli extravergini di oliva che propone. Come pure si potrebbe iniziare dal menù che il giovane chef stellato Ciro Sicignano ha dedicato interamente al mediterraneo, alla sua cultura gastronomica ed alla sua cucina. Ci sono, insomma, molti modi per iniziare il racconto di quella che è una vera e propria esperienza sensoriale. Una esperienza che abbraccia il mondo del cibo a trecento sessanta gradi. Dalla carta degli oli da assaggiare necessariamente, alla carta dei dolci che esprimono in modo molto originale la grande tradizione partenopea fino al menù dal taglio indiscutibilmente gourmet, passando per la carta dei vini e delle bollicine accuratamente selezionate. Ai tavoli del Lorelei, albergo a 5 stelle, che dall’immenso terrazzo di via Correale a Sorrento, affaccia sull’incanto del Golfo di Napoli, è facile perdersi nei sapori e nei profumi di una cucina che guarda con occhio attento ai grandi classici per riproporli in modo molto più ragionato e moderno. E’ così che lo chef  Sicignano sa mettere del freschissimo pesce crudo nei piatti accompagnato da pochi ma incisivi ingredienti e presentarlo come una tavolozza di colori d’artista, come il Crudo di gamberi rossi arrostiti con lardo di seppia, fagioli cannellini e finger lime. Dove il gambero è crudo ma è insaporito con un olio affumicato ed i fagioli sono una morbida crema al sapore di limone. Questo piatto è indicativo del modo di lavorare dello chef  che su questo tracciato si muove per proporre altre bontà che hanno il nome del Merluzzo in croccante di lieto madre con salsa di pomodorini capperi e olive, o dei Cipollotti novelli, gamberi bianchi, provola affumicata crema di patate e te Lapsang. Anche i primi su questa falsariga si rivelano in modo molto originale come le Eliche di Gragnano al ragù di cernia bianca, datterino giallo e salicornia o i Tagliolini di grano duro al tartufo nero e scampi o ancora il Riso Carnaroli con asparagi, fave, seppioline grattugiate e tartufo di mare. Tra i secondi che chiudono la proposta tutta ispirata al mediterraneo si fanno notare il Pesce bianco in guazzetto primaverile, la Ricciola lardellata in croccante di nocciola e ciliegie e il Pescato del giorno in tempura e salsa agrodolce. Mentre i dolci, oltre all’ottima piccola pasticceria  l’occhio vigile dello chef  si presentano sotto forma di  Latte fieno, fragola, erbette spontanee e olio d’oliva,  di Cioccolato fondente, rabarbaro, liquirizia e karkadè o di Mascarpone, pera, piselli e tè verde.

Questo slideshow richiede JavaScript.