Peperoncini verdi: bontà campana arrivata dalla Francia

Pubblicità

Un po dolce e con il retrogusto amaro sono amati per lo più fritti con i pomodorini. I peperoncini verdi si prestano docilmente a tante preparazioni. Si lasciano plasmare per primi e secondi piatti anche dai toni gourmet. Ma se per la città di Napoli e la sua provincia si chiamano “e puparulilli do’ sciumm”, nel salernitano sono conosciuti inequivocabilmente come “friarielli” per il fatto che  veniva esclusivamente consumato fritto per intero. La sua presenza storica nella valle del Sarno molto probabilmente risale all’opera svolta dai monaci Cistercensi, chiamati dalla Francia da re Carlo d’Angiò, per fondare due abbazie nel territorio tra Napoli ed Eboli. E l’appellativo del fiume deriva proprio dal fatto che le prime coltivazione ad opera dei monaci avvennero proprio lungo il Sarno.  La sua coltivazione interessa il territorio dell’acerrano-nolano, nella provincia di Napoli ed il territorio dell’Agro-Sarnese Nocerino in provincia di Salerno.